giovedì 27 maggio 2010

Paesaggio in cornice
Michele Acciali
Emma Sofia Bandini
Beatrice Brienza
Irene Calderoni
Sara Campagnini
Martina Carpi
Giulia Cocchi
Arianna Gea Gaudiello

Debora Masetti
Francesco Prati
Laura Serafini
Annalisa Simonini
Nicolò Valicelli
classe IV sez. B Pittura e
Decorazione Pittorica del Prof. Antonio Borzì ISARTIstituto Superiore
Artistico

4 giugno - 4 agosto
a cura di
Caterina MorelliInaugurazione venerdì 4 giugno ore 18.30un progetto di INA
ASSITALIA PER I GIOVANI
INA
Assitalia – Agenzia Generale Bologna Centro
Via de' Pignattari, 3
– Bologna

Telefono: 051 6405282E-mail: relazionipubblico@inabologna.it
Orari: lunedì-giovedì, 9.00-13.00 14.30-17.30, venerdì, 9.00-13.00


Italia, paese per vecchi? Non si direbbe, stavolta. La ricetta è presto
fatta. Si prende un vecchio tema, ma di quelli assai classici. Si aggiunge
l'utilizzo della tecnica ad olio, e in uno spazio si mescolano assieme le opere
di 13 studenti. Mesdames et messieurs, ecco a voi Paesaggio in cornice, realizzato
dagli studenti della IV B dell'Istituto d'Arte di Bologna.

Annalisa Simonini, Ritorno a casa. A bordo di
un'auto, seduti sul sedile di un treno, rosseggia il tramonto che non segna
solo la fine del giorno, ma anche quella di un viaggio, mentre con lo sguardo
si cerca la propria città dove sempre si torna. Sulla via verso casa si staglia
netta, ma avvolta da echi di fiaba la sagoma del santuario, stabile come in un
ritorno a sé stessi.

Sara Campagnini, Senza titolo. La visuale è
stretta dai monti, che dominano tutt'attorno con l'imponenza delle vette, e lo
sguardo oppresso dall'oscurità della notte. Ma il chiarore lunare può
squarciare il velo nero, illuminando maestosamente il volo di un'aquila,
lontana dagli stormi.

Martina Carpi, Visione
di altri piani. Il verde di una testuggine
domina tutto l'insieme, unica testimone animale nuotante in una danza di
colore. I cromatismi del blu si rincorrono tra il fondale marino e il cielo
fiammeggiante, illuminati dalla cornice dove i toni acidi si alternano a
formare un contorno vegetativo, per metà palustre e sommerso, per l'altra
incantato e animato.

Giulia Cocchi, Soul.
Non basta solo il mare a definire il paesaggio. E nemmeno una donna dal volto
scuro, il cui abito dalla fitta tramatura si fonde tra sabbia e cielo. Stretta
in un oblò e inghiottita da un valzer di parole, la staticità dello spazio
sembrerebbe poter iniziare a girare vorticosamente, fino a raggiungere un'altra
dimensione.

Debora Masetti, Ospiti
a colazione. Bianco, materia, spatola, pennello. E lo sguardo che si
concentra su oggetti quotidiani, negli interni di una casa, col gusto classico
della rappresentazione di una natura morta. Ma quegli oggetti immobili e senza
vita, divengono materia pulsante, restituendo identità a oggetti e stoviglie
testimoni di un invito mattutino, sui quali l'attenzione quotidiana scivola
frettolosamente.

Francesco Prati, Bouquet
in nero. Quando si gioca con gli stili, può accadere che un mazzo di
fiori si apra inaspettatamente su di un velo nero. Un omaggio floreale sembra
fluttuare nell'oscurità dello sguardo, racchiuso dalla cornice realistica che
si assembla arditamente alle sfumature cupe e all'esplosione di colore.

Irene Calderoni, Sogno
e testa. Il racconto ha inizio con una piccola casa, circondata dalla
vegetazione, nei pressi delle rive di un fiume placido e i colori del cielo che
virano verso l'azzurro. Ma è impossibile impedire l'arrivo dell'inquietudine,
del perturbante fiabesco: bulbi oculari osservano a distanza la tranquillità
apparente, forse solo un'illusione.

Beatrice Brienza, Frame.
Echi di bosco connotano il paesaggio, nella consuetudine di una fetta di natura
composta da alberi e cielo. Ed ecco che a sorpresa una natura morta si insinua
nella cornice, ornandola di frutta e monili femminili, romantici come le fronde
che la racchiudono con grazia.

Michele Acciali, Stramberìa.
Apocalittico o ordinario? La natura è diventata di cristallo e acciaio, ed
estende verso l'alto le sue propaggini cementizie. Nulla lascia presagire
catastrofi né cupe vicissitudini: resta solo un senso di vertigine.

Arianna Gea Gaudiello, Gli
occhi e il paesaggio. Una bocca fagocita le immagini di una strada. Che
accade? Qualche palazzotto rimane illeso. Però altre forme rotolano sul
cemento, assemblandosi in un puzzle di tondi e frastagliati, concime per un
tronco dai rami tentacolari.

Nicolò Vallicelli, L'alba
e il tramonto dell'uomo. Gli scuri legnosi aprono un interno soffocante
verso l'esterno. Esterno che esplode in una lingua infuocata, palpitante e
gonfia. Uno sguardo si interroga, alla ricerca di altri occhi, senza trovare
risposta.

Emma Sofia Bandini, Senza
titolo. Sulla scia lunare, una barca si indirizza verso il largo,
l'altrove. Potrebbe forse raggiungere una terra decorata da palmizi, esotica e
distante, dove i fiori esplodono in forme sconosciute e selvagge. O forse solo
restare ormeggiata distante dalla riva, beandosi del sereno chiarore notturno.

Laura Serafini, E' un
furetto. Certamente, è un furetto a guardare, o meglio spiare da una
finestrella che pare un varco aperto in una galleria autostradale. Ma il suo
padrone non dev'essere troppo distante, compiaciuto dal condividere con la
capricciosa bestiola il rassicurante paesaggio, caldo e immobile.

Sara Dragani

giovedì 20 maggio 2010

IL MITO DEL VERO IL RITRATTO IL VOLTO


IL MITO DEL VERO IL RITRATTO IL VOLTO

Inizio: giovedì 3 giugno 2010 alle ore 18.00
Fine: sabato 10 luglio 2010 alle ore 19.00
Luogo: Palazzo Durini
Via: Via Santa Maria Valle 2 (MM Duomo)
Milan, Italy


Descrizione-VERNISSAGE 3 GIUGNO 2010 18.00/24.00-

a cura di Giacomo Maria Prati e Paolo Lesino

50 OPERE PITTORICHE INEDITE PER 50 ARTISTI – SPECIAL GUEST DINO VALLS E CONOR WALTON

Palazzo Durini 3 giugno/10 luglio 2010 Martedì/sabato ore 15/19 Via Santa Maria Valle 2 (MM Duomo)

Info www.arcadiarte.org mail@arcadiarte.org
+39 335 64 53 998 - +39 348 4508047

CATALOGO IN SALA
CON TESTO DI PHILIPPE DAVERIO

ARTISTI IN MOSTRA:
SALVO ALESSI • DANIELA ALFARANO • LUCA ALINARI • ALESSANDRA ARIATTI • LOUISE BECKINSALE • ENRICA BERSELLI • ALBERTO BERTOLDI • SATURNO BUTTÒ • GIANNI BUZZI • MAURIZIO CARRIERO • ELENA CERMARIA • ANTONELLA CINELLI • GIOVANNI COLAGRANDE • LUCA CONCA • DANIELA DE BENEDETTI • FRANCESCO DE GRANDI • PAOLO DELL’AQUILA • BRUNO DI MAIO • GIGINO FALCONI • TITTI GARELLI • SVITLANA GREBENYUK • ANTONIO LAGLIA • FRANCESCO LAURETTA • UGO LEVITA • FEDERICO LOMBARDO • ANNA MADIA • CLAUDIO MAGRASSI • ANGELO MARINI • ANDREA MARTINUCCI • FRANCESCA MARZORATI • JARA MARZULLI • MATTEO MASSAGRANDE • RICCARDO MAYR • DANIELA MONTANARI • NICOLA NANNINI • ROCCO NORMANNO • LORELLA PALENI • GRETA PENACCA • HARALD PLATTNER • DAVIDE PUMA • PAOLO QUARESIMA • BENEDETTO RUBANU • GIORGIO SCALCO • DORIANO SCAZZOSI • ROBERTA SERENARI • VIOLA VIRDIS • ANGELA VOLPI • LAURA ZINGARELLI

domenica 16 maggio 2010

URBAN - CODE Personale di Carlo Cane


URBAN - CODE
Personale di Carlo Cane


Inaugurazione: 6 maggio alle ore 18.30
Location: LA CONTEMPORANEA – Studio | Art Gallery – Arte Architettura Interior Design
Via della Rocca, 36
10123 Torino
www.lacontemporaneatorino.com
TEL: +39 011 0746769
Periodo: dal 6 Maggio al 3 Luglio 2010
Orari: feriali 15.30 19.30 - Domenica e festivi su appuntamento
Ingresso: gratuito
Organizzazione:
La Contemporanea – Torino l Casa d’Arte San Lorenzo – San Miniato/Milano
Info:+39 011 0746769 +39 335 6233779 +39 02 39432561
info@lacontemporaneatorino.com
galleria@arte-sanlorenzo.it


Lo Studio Art Gallery La Contemporanea è lieta di riproporre Carlo CANE, l'artista piemontese che poco più di un anno fa ha dato inizio al ciclo espositivo “Prospettive Contemporanee” .
Con URBAN-CODE si inaugura infatti, il secondo appuntamento espositivo per l'anno 2010, grazie al quale si riprende il linguaggio che maggiormente identifica l'attività de La Contemporanea, quello dell' Architettura.
Un' occasione per unire ancora una volta due aspetti, quello artistico e quello maggiormente tecnico che contraddistinguono il modus operandi degli Architetti Cristiana Pecile e Marzia Altaira Grazzini.





URBAN - CODE
Personale di Carlo Cane

URBAN - CODE raccoglie la nuova produzione artistica di Carlo CANE, per la quale la tecnica rimane la stessa di sempre - olio e inchiostri su tela sottile di cotone detta anche “pelle d’angelo” incollata su tavola e successivamente trattata con acidi - con però evidenti differenze rispetto al passato relativamente al soggetto della sua ricerca, i paesaggi urbani.
L' approccio si fa infatti più etereo, illusorio ed affonda ancor di più le sue radici nel ventre della fantasia.
Le architetture presentate appaiono maggiormente decontestualizzate, appartenenti ad un immaginario avveniristico in cui la modernità si esprime attraverso codici ben riconoscibili sebbene privi di qualsiasi riferimento spazio temporale.
Unica eccezione a questa forma di anonimato metropolitano è l'opera dedicata al CAVAL' D’ BRÔNS di Torino, inequivocabile riferimento alle origini piemontesi dell'artista.
Sempre più evidente è il senso di isolamento e di separazione delle strutture, che sembrano qui emergere da un nulla onirico, austere ed enigmatiche, come fantasmi o chimere che portano addosso segnali comuni di un futuro a noi prossimo. A questo si riferisce il titolo della mostra, i “codici urbani”, quegli elementi che seppur nella diversità della creazione fantastica accomunano questi edifici, rendendoli frammenti di un unico puzzle contemporaneo fatto di vetro e di acciaio.
La vena sognante dell'artista si esprime in queste opere anche attraverso un maggior utilizzo del colore, in particolare con i toni dell'azzurro e dell'arancio tendente al ruggine, strumenti, questi, che ci permettono di uscire dalla realtà grigia dei contesti metropolitani per immergersi in una dimensione di geniale allucinazione ed estemporanea fisicità.



Mostra a cura di: Roberto MILANI (gallerista, curatore) Cristiana PECILE (architetto, gallerista) Marzia Altaira GRAZZINI (architetto, gallerista)



UFFICIO STAMPA:

Responsabile Comunicazione La Contemporanea:
Nicoletta PECILE - tel. +39 011 0746769 cell.+39 339 7496818
n.pecile@lacontemporaneatorino.com


www.lacontemporaneatorino.com

Massimo Giannoni “Forme della Memoria”

Massimo Giannoni “Forme della Memoria” a cura di Alberto Agazzani

La Galleria Russo – Asso di Quadri dal 13 maggio al 5 giugno ospiterà la mostra personale di Massimo Giannoni, artista che si contraddistingue per stile e tecnica del tutto personali.
Giannoni riproduce sulla tela i luoghi per eccellenza dell’isolamento e della meditazione come le biblioteche e le librerie, ma al contempo affronta anche soggetti completamente diversi, come le borse d’affari e le metropoli.
Nelle biblioteche di Giannoni i veri protagonisti sono i libri, inventariati dal rigore di un bibliote- cario nelle biblioteche storiche oppure abbandonati e disordinatamente sparsi per terra nelle anonime librerie in attesa di essere inseriti e catalogati in un ordine solo apparentemente fisico, forse, ancora di più, mentale o esistenziale; templi solitari dello spirito e della cultura che invitano alla meditazione e al silenzio, e che si alternano sulle tele a quelle metafore per eccellenza caotiche della contemporaneità, come le borse d’affari, luoghi colmi di luci, di voci, di presenze umane affaccendate in una corsa senza tempo.
Il caos del presente e il silenzio del passato sono uniti nel percorso dell’artista da una mano che destreggia la forza e lo spessore della materia pittorica, addensando e scomponendo l’ac- cumulo del colore, in un flusso vitale dove anche il corpo cromatico sembra vibrare e respirare, spiegando il suo canto più solenne.
L’artista raccoglie e trasforma stimoli ed elementi della comunicazione di massa per trovare un senso all’interno dei meccanismi della complessità attraverso un linguaggio antico e arti- colato come la pittura.
L’intento di Giannoni appare quello di dare concretezza alle immagini che si accavallano in quella dimensione simultanea, di restituire una presenza fisica alla loro immaterialità come se la realtà condivisibile potesse essere soltanto quella rielaborata, ponderata e ricreata attra- verso lo sguardo e la mano dell’artista.
La forza di Giannoni risiede anche in questo, in una pittura capace di restituire la presenza fisica, quasi corporea, all’immaterialità dei soggetti più diversi e contraddittori.

Inaugurazione giovedì 13 maggio dalle ore 18:00

Galleria Russo - Asso di Quadri Via dell’Orso, 12 - Milano
orari: lunedì 14.00-19:30; da martedì a venerdì 10:30-14:00 - 15:00-19:30; sabato solo su appuntamento.

claudia.francese@galleriarusso.it www.galleriarusso.com

Press Office: May|Paola Abondio, Cristina Iannizzotto cristina@may.it +39.02.89070095

Pier Paolo Fassetta - Attesa

Si inaugura giovedì 13 maggio 2010 alle ore 19.00, e rimane allestita fino a lunedì 14 giugno, una mostra di Pier Paolo Fassetta, a cura di Fausto Raschiatore e Valentina Trisolino, intitolata Attesa.

“Attesa è la sintesi di un flusso di sensazioni emotive vissute intensamente dall’autore attraverso il reticolo dell’obiettivo e raccolte in libertà narrativa in stretta sintonia col fluire degli eventi nella loro concretezza sequenziale. Gente che entra, che esce, che sosta, che dialoga, che legge, che riflette, che passeggia, nell’Attesa di capire il senso di una condizione in apparenza non giustificata, sospesa nel tempo, enigmatica e misterica in uno spazio senza nome, senza storia e senza dimensione, tra incertezze e provvisorietà. In realtà è solo una tra le tante condizioni del nostro tempo. Un lavoro che coinvolge e rimanda alla poetica del grande artista americano Edward Hopper. Affascina di questo lavoro la location, ribalta teatrale sui generis, intrigano gli attori chiamati a interpretare ruoli mai assegnati in un sistema di relazioni legate al caso che nascono, vivono e muoiono nello spazio di un momento all’interno delle immagini che l’autore costruisce con la mente e il cuore permeandole della sua sensibilità. Come gli appunti di un diario che permettono di oggettivare la metafora dentro la scena e veicolarne il significante. Un gioco sottile e invisibile per argomentare sull’estetica fotografica, attraverso lo studio delle relazioni in un contesto improvvisato, “scatola magica attraversata da una luce speciale che conferisce a cose e persone una dimensione astratta/simbolica”. Pier Paolo Fassetta elabora, secondo il proprio sentire, un portfolio le cui fotografie, oltre ad avere equilibrio compositivo, hanno un’atmosfera sobria e una trama cromatica di raffinate tonalità linguistiche. Un gioco stimolante sulle potenzialità espressive delle Presenze e delle Relazioni in un non luogo, spazio senza tempo nel quale il fotografo ha mediato, con l’abilità di un regista esperto, ponendosi come loro tramite, alla stregua di un ponte, i cui estremi poggiano su due sponde: il tempo della Presenza e la consistenza della Relazione. L’una a sostegno dell’altra. Considerata nel suo complesso, l’opera è un ventaglio coordinato di punti di vista costruiti e filtrati da una sensibilità speciale, coniugati tra loro da una luce siderea in una trama espressiva in cui confluiscono, armonici e coerenti, segni forme spazi silenzi e sfumature. E’ un continuo fluttuare di manifestazioni spontanee, combinazioni emotive impreviste e microeventi improvvisati, tra astrazioni e realtà. Una serie di rapporti magici che definiscono nuove realtà e disegnano linguaggi inediti e passaggi visivi che vanno oltre la causalità, verso approdi narrativi indefiniti e indefinibili, per questo carichi di fascino e di misteriosi enigmi narrativi.” (Fausto Raschiatore)

“Il lavoro di Pier Paolo Fassetta non può definirsi una mera ricerca fotografica. Il suo percorso artistico ha radici molto più lontane, radicate nelle correnti degli anni Sessanta e Settanta della Land Art e dell’Arte Povera, i cui influssi arrivano nel nord-est italiano, zona d’origine dell’artista, attraverso la Biennale di Venezia e istituzioni di rilevanza internazionale come la Fondazione Bevilacqua-La Masa. Successivamente per Fassetta il mezzo fotografico, da semplice testimone di esperienze artistiche altrimenti perdute, si trasforma in un veicolo perfetto per esprimere le proprie idee, divenendo ideale punto di congiunzione tra analisi linguistica e tecnica, tra teoria e prassi. Un artista completo, dunque, maturo: con un percorso aperto a molteplici esperienze e influenze, rielaborate in un originale linguaggio personale. Non rimanendo ancorato a vecchi stilemi, Pier Paolo Fassetta ha continuato a rinnovare la propria ricerca attraverso una continua analisi, senza pregiudizi e con grande onestà intellettuale. Gli ultimi suoi lavori, di cui fa parte Attesa presentato in questa personale, sono la testimonianza di un ulteriore passo avanti dell’artista. Con immagini dall’effetto simile a quello di singoli frame video rielaborati in post-produzione, l’autore esprime un’inquietudine tutta contemporanea. Come la serie Geometrie Urbane, anche Attesa può definirsi uno sguardo intimo sull’anonimità della vita post-moderna: un’asettica sala d’aspetto diventa teatro di una realtà sfuggevole, in continuo divenire, un trasformarsi ciclico che non porta a una reale conclusione. Così come il presente vissuto da ognuno è testimone della sfrenata ricerca di un qualcosa che non riusciamo mai ad afferrare, la sala d’aspetto è assurta da Fassetta a simbolo di questa inquietudine contemporanea.” (Valentina Trisolino)

Pier Paolo Fassetta (Venezia, 1948) architetto, si dedica da sempre alla ricerca artistica attraverso il mezzo fotografico. Fin dalla giovanissima età i suoi lavori riscuotono l’interesse di critici e osservatori eccellenti del mondo della fotografia e delle arti visive. Dal 1977 una fitta serie di partecipazioni a mostre personali e collettive di pretigio gli vale una certa notorietà, ma soprattutto rafforza in lui l’intenzione di indagare i rapporti tra forma e luce in contesti non più soltanto paesaggistici, bensì di interni. Negli anni Novanta la ricerca fotografica riprende – dopo un periodo dedicato alla progettazione e al design – con nuove applicazioni rese possibili dalla tecnologia digitale. Del 2008 è il saggio Presenze, che raccoglie le espressioni di una modifica del punto di vista e della tecnica di ripresa: adeguati a un concetto di divenire dell’evento nel rispetto dell’autonomia del soggetto. Come anche, da ultimo, nei cicli Geometrie urbane e Attesa, entrambi del 2009, ove le composizioni alludono a singoli fotogrammi di una sequenza e lo spettatore è invitato alla lettura di segnali sfuggenti, ai limiti della decifrabilità.

Pier Paolo Fassetta
Attesa
A cura di Fausto Raschiatore e Valentina Trisolino
Galleria Gallerati (Via Apuania, 55 – Roma – tel. 06.44258243)
Inaugurazione: giovedì 13 maggio 2010, ore 19.00-22.00
Fino a lunedì 14 giugno 2010 (ingresso libero)
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
Mezzi pubblici: bus: 61, 62, 93, 310; metro: linea B, fermata Bologna (da Piazza Bologna: 400 m lungo Via Livorno o Via Michele di Lando)
Ufficio stampa: Galleria Gallerati
Informazioni: info@galleriagallerati.it, www.galleriagallerati.it, www.pierpaolofassetta.it

Autoritratto contemporaneo e Mail Art “Talismano d’Artista”

Autoritratto contemporaneo
Mail Art “Talismano d’Artista”

Nel mese di maggio 2010, in contemporanea e all’interno della rassegna “Monumenti Aperti 2010“ della città di Quartu Sant’Elena, l’attività espositiva del centro museale d’arte “QuARTissimo” prosegue con due esposizioni: la mostra d’arte intitolata “Autoritratto contemporaneo” costituita da diciannove opere di altrettanti artisti : Andrea Gennaro Aversano, Anna Marchi, Diego Mocci, Dionigi Losengo, Franco Secci, Gian Paolo Ruzzu, Giorgia Loi, Giuseppe Cucca, Marco Mattei, Maria Jole Serrerli, Paloma Deidda, Riccardo Giuseppe Mereu, Rossana Corti, Sandro Alessandro Giordano, Silvia Sechi Torralba, Simeone Biselli, Tonino Mattu, Tullio Marras, Xander Beaverhousen.

La mostra di Mail Art “Talismano d’artista” con circa 250 cartoline provenienti da tutto il mondo,
Autori: Adascalitei Lavinia, Aifaoui Rayan, Albanese Giuliano, Altuida Sergio, Amantia Alessandro, Amato Monica, Amodio Amundola Maria Vittoria, Angelotti Paola, Armeno Francesca, Astolfi Daniela, Balsamo Chiara, Bandinu Paolo, Barbato Lorenzo, Barna Fabiola, Barracciu Piera, Basso Umberto, Bellini Lancillotto, Bertolini Berg Giuseppe, Boneli Andrea, Borca Raluca, Boschi Anna, Bossi Cecilia, Bronico Stefania, Bryan Dave Paolo, Buha Raul, Bunus Ioan ,Cabras Alessandra, Cabras Claudia, Cabrini Paolo, Caprini Marco, Carducci Federica, Centrone Gianluca, Cevoli Raffaela, Chen Jiabao Jimmy, Cifola Claudia, Coiocaru Gabriel, Colagrossi Andrea, Conflitti Asia, Corti Rossana, Cotellessa Giuliano, Crispino Rosa, Damiano Salvatore Antonini, Danelli M. Elena, Davinio Caterina, De Angelis Mauria, De Panicis Marzia, De Persiis Noemi, De Vizio Camillo, Delfini Andrea, Delzotto Maria Luisa, Di Bella Elena, Diana Sylvie, Dominici Giulia,Doros Cristina, Esposito Annunziata, Esposito Antonietta, Fagiolo Barbara, Falchi Roberto, Fallace Denise, Fede Debora, Filippetta Mariano, Fiorini Daniel, Forestieri Asia, Forte Federica, Fossiànt Sini Stefano, Franceschetti Lorenzo, Frau Lorena, Frolet Elizabeth, Galasso Luigi, Gambardella Daniele, Gavrilas Gabriela Diana, Gennari Riccardo, Giangreco Elisa, Giordano Donatella, Giuliani Andrea, Grandoni Laura, Gruppo Sinestetico, Guarino Matteo, Gurzun David, Innammorati Gabriele, Jin Zhixiang, Johnstone Margherita, Kasmi Achraf, Lombardo Salvatore, Lopedote Livio, Lovari Sara, Magnabosco Nadia, Majer Valentina, Manca Susanna, Manetti Federica, Marchi Anna, Marchi Stefano, Marsigliotti Emanuele, Martire Antonio, Mattozzi Lorenzo, Mattu Tonino, Mazzotta Marco, Mereu Riccardo Giuseppe, Michelotti Monica, Mocci Diego, Montali Roberta, Morelli Michele Francesco Pio, Murgia Valeria, Murrali Giovanni Maria, Naccarato Valentina, Nebbia Concetta, Noro Ilenia, Panella Alessandro, Paoletti Valentina, Patrizi Arianna, Pennacchi Walter, Pertone Silvano, Petrini Gianluca, Petrucci Pasquale, Pinocci Carla Michela, Pintaldi Lucio, Piras Crissi, Ponzo Giulia, Pugliese Anna Maria, Rietti Alessandro, Rinaldi Francesco, Ruq’ a Wael, Saddi Laura, Salvadei Gabriele, Sansevrino Sergio, Santangelo Giacomomattia, Sassu Antonio, Savoi Alba, Scala Immacolata, Scala Roberto, Scarlata Giancarlo, Schipani Linda, Secci Franco, Seretti Giulia, Serra Perluigi, Serreli Maria Jole, Settembre Marco, Sorrentino Nicola, Tanzi Martina, Torraco Giuseppe Luca, Tramontano Arianna, Trionfetti Armando e Pinocci Donatella, Vacca Stefania, Valentini Alessandro, Verni Sara, Venturini Francesca, Vicari Antonino, Visan Ioana Irina, Xander Beaverhousen, Xaxa Rosanna, zhang Luoqiang.

Nelle giornate di Monumenti Aperti (22 e 23 Maggio) la mostra sarà illustrata dagli allievi del Liceo Artistico- Scientifico Statale “Brotzu” di Quartu S.Elena (classi 1D e 2D) guidati da Caterina Spiga (responsabile del progetto scolastico) e Andrea G. Aversano e Sandro Giordano (fondatori e responsabili del Centro Museale “Quartissimo”)
Apertura straordinaria per Monumenti Aperti 2010 orari:
sabato 22 16:00-20:00;
domenica 23 maggio: matt. 9:30-13:30; sera 16:00-21:00

Centro Museale d’Arte QuARTissimo
Via G. Verga,10 Quartu S. Elena (CA)

Inaugurazione: 22 maggio 2010 ore 18:00
Periodo: dal 22 maggio al 11 giugno 2010
Ideazione e Cura: Sandro Giordano e Andrea Gennaro Aversano
Organizzazione, allestimento e addetto stampa: Andrea Gennaro Aversano
Orari: La mostra potrà essere visitata , dal 22 maggio al 11 giugno 2010,
dal lunedì al venerdì dalle 18:00 alle 20:30, chiuso sabato e festivi. Ingresso libero
Apertura straordinaria per Monumenti Aperti 2010 orari:
sabato 22maggio: 16:00-20:00;
domenica 23 maggio: matt. 9:30-13:30; sera 16:00-21:00
Sito web: www.quartissimo.org www.aversanoegiordanoarte.org

sabato 15 maggio 2010

Elisa Abela Il fotografo tremolante

s.t. foto libreria galleria

Elisa Abela

Il fotografo tremolante, Rurù in castigo
e altre opere su carta

a cura di Matteo Di Castro

con un testo di Emanuele Trevi
e un video-ritratto di Canecapovolto

mercoledì 19 maggio, ore 19:00

fino al 19 giugno 2010
dal martedì al sabato 10:30-20:00


s.t. foto libreria galleria presenta per la prima volta a Roma il lavoro di Elisa Abela. In mostra vengono esposti i collage che la giovane artista siciliana realizza sulle pagine di vecchi libri e su fogli di carta fotografica.

Polistrumentista attiva sulla scena del rock indipendente (dal 2008 come chitarrista del gruppo di Joe Lally), Elisa Abela ha iniziato la sua ricerca visiva collaborando con canecapovolto per le mostre “Presente Continuo” e “Diwan”.
Pur avendo sperimentato diversi linguaggi -dalla fotografia alla pittura ad olio, la matrice più originaria del suo lavoro va rintracciata in ambito grafico, nelle opere su carta.

La composizione dei collage parte dalla passione che l’artista nutre da sempre per le pubblicazioni e i materiali cartacei del passato: rotocalchi, libri per bambini, vecchi manuali specialistici, quaderni di scuola, foto di famiglia, illustrazioni pubblicitarie, titoli di giornali e riviste.
Il suo interesse si concentra soprattutto sugli aspetti più bizzarri, enigmatici, surreali, che questo repertorio iconografico offre allo spettatore contemporaneo. In particolare, è sul tema dell’identità e dei ruoli sociali, delle regole e delle istruzioni che scandiscono il nostro essere nel mondo e che hanno da sempre uno spazio privilegiato nell’universo dei media, che la ricerca di Elisa Abela pare indirizzarsi.

In alcuni casi, l’artista sceglie di intervenire direttamente su una singola pubblicazione, rielaborando l’intera materia dell’oggetto-libro: dalla copertina, compreso il titolo, alle pagine interne. Isolando alcuni dettagli di testo e combinandoli con ritagli di altre pubblicazioni, Abela produce dunque una nuova opera e offre una seconda vita, una chiave di lettura inedita, a un libro del passato.

I collage non vengono realizzati solo con forbici e colla. La risorsa tecnica e linguistica più originale di questi lavori è rappresentata dall’uso del nastro adesivo, o meglio del nastro isolante. Con la sua forte impronta materica e cromatica -oltre al bianco e al nero più diffusi nei lavori elettrici, vengono impiegati rosso, verde, giallo, blu e anche marrone- il nastro isolante è il mezzo col quale viene tracciata l’identità grafica del foglio di carta che ospita il collage. A questo percorso che tende a ridisegnare un repertorio di immagini trovate, a volte contribuisce anche l’uso del pennarello nero, chiamato a cucire, isolare, puntualizzare, –con maggiore duttilità di tratto del nastro- i diversi ritagli distribuiti sulla pagina.


Fra i libri-collage esposti in mostra, figura ad esempio un volumetto per l’infanzia degli anni venti, Rurù in castigo, una di quelle favole del passato in cui la fantasia dell’autore e dell’illustratore si esercitava soprattutto nel trovare la punizione più appropriata al cattivo comportamento dei bambini.
Di questo testo di una trentina di pagine, Elisa Abela amplifica con ironia il tono crudele, dirottandolo però in una nuova trama di situazioni e personaggi offerti da altre pubblicazioni, o da foto di famiglia vere e proprie.
Oltre al libro-collage, opera unica, in occasione della mostra viene presentata anche un’edizione digitale del Rurù in castigo di Elisa Abela, con un testo introduttivo di Emanuele Trevi. Critico letterario e scrittore, osservatore e interprete non occasionale dell’arte del passato e della scena artistica contemporanea, Trevi ha da poco pubblicato Il libro della gioia perpetua, un romanzo nato a sua volta dal ritrovamento di un racconto scritto e illustrato da una bambina.
Il volume viene pubblicato in un’edizione numerata di cento copie, su ognuna delle quali l’artista eseguirà un diverso intervento di collage col nastro isolante.

Se il libro-collage rappresenta per Elisa Abela una sfida, un corpo a corpo giocoso ma sempre impegnativo con un dato volume, i vecchi libri possono essere usati anche come dei quaderni, degli album: una riserva di pagine non-bianche in grado di soddisfare l’impulso compositivo anche più estemporaneo e da cui estrapolare poi le carte che più meritano di essere proposte al nostro sguardo.
In mostra vengono infatti presentati anche alcuni collage realizzati su un singolo foglio, o sulle facciate contigue, di vari libri. Vale la pena ricordare, ad esempio, quelli nati sulle pagine di una vecchia edizione, in formato tascabile, del Viaggio elettorale che Francesco De Sanctis compose nel 1876 per rievocare la sua esperienza di candidato al Parlamento in un collegio dell’Irpinia. Per sua stessa ammissione, in questo caso Elisa Abela ha voluto vendicarsi con un autore che le ricordava la noia del liceo e ha scelto quindi di rendere quasi totalmente illeggibile il testo, sfruttando solo il valore evocativo del titolo del libro e di alcuni capitoli.

Oltre a comporre i suoi collage sulle pagine di pubblicazioni del passato, Elisa Abela usa come supporto del suo lavoro anche dei fogli bianchi di carta fotografica.
Un nucleo significativo di queste opere ruota proprio attorno al tema della rappresentazione grafica del mondo della fotografia, sviluppato attraverso la rilettura di quei vecchi manuali illustrati che guidavano l’aspirante fotografo nelle diverse fasi di apprendimento delle tecniche tradizionali: dalla scelta dell’apparecchio e delle ottiche, all’impugnatura più adatta nelle varie situazioni di ripresa, sino al lavoro in camera oscura.
A uno di questi manuali, Il fotografo principiante, Elisa Abela ha dedicato un progetto specifico, producendo uno dei suoi libri-collage, con un titolo che distorce ironicamente quello dell’originale: Il fotografo tremolante.

Alla mostra si accompagna un video-ritratto dell’artista realizzato da Canecapovolto, il collettivo catanese che da quasi vent’anni persegue un rigoroso percorso di sperimentazione visiva, attraverso l'uso di vari media: video, film acustici, installazioni, happening, nonché collage.

http://stsenzatitolo.it/content/elisa-abela


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Roma 00193
tel/fax +39 06 64760105
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MICHELE ZINGALESLA DANZA DELLA REALTA’

ZELLE ARTE CONTEMPORANEAVia Matteo Bonello n°19 / Via Fastuca n°2, 90134 Palermo.
+39 3393691961 www.zelle.it zelle@zelle.it
MICHELE ZINGALESLA DANZA DELLA REALTA’
Testo di Davide W. Pairone OPENING/ Venerdì 21 maggio 2010 h.19.00
la mostra resterà aperta sino al 21 giugno 2010dal martedì al sabato dalle h.17.00 alle h.20.00
Zelle Arte Contemporanea, presenta la prima mostra personale del giovane artista palermitano Michele Zingales “La danza della realtà”, a cura di Davide W. Pairone.
Zingales, attraverso un nuovo ciclo di 10 dipinti, tutti di piccolo formato, racconta di un’umanità intimorita dalla sua stessa natura, in fuga da un’esistenza soffocata dalla realtà, attraverso una via d’uscita immaginaria capace di liberarla da tutti quei misteri che fin dall’infanzia albergano nella memoria. Una “Danza della realtà” che molto, oltre titolo, ha da dividere con il libro autobiografico di Alejandro Jodorowsky (regista di pellicole cult come El topo, La montagna sacra, Fando y Lis).
Michele Zingales
Nato a Palermo (Italia) nel 1987. Vive e lavora a Palermo2010
La danza della realtà, a cura di Davide W. Pairone, Zelle Arte Contemporanea, Palermo, Italia. (mostra personale)Il pensiero del fuori, a cura di Gianna Di Piazza, Complesso museale dell’ospedale psichiatrico Pietro Pisani, Palermo, Italia.
2009Copio , Proietto, Incollo, a cura di Marco Cingolani, Spazio Cannatella, Palermo, Italia.
2008Il ballo delle debuttanti, a cura di Marco Cingolani, Spazio Cannatella, Palermo, Italia.
From----to, il ponte e le sue metafore, a cura di Gianna Di Piazza, Teatro Nuovo Montevergini, Palermo, Italia. Passport #2, a cura di Daniela Bigi e Gianna Di Piazza, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, Italia.
Davide W. Pairone è nato a Torino nel 1980. Ha pubblicato articoli e brevi saggi su diverse testate giornalistiche specializzate ed ha al suo attivo esperienze nella didattica museale. Il suo ambito di ricerca comprende la letteratura e la filosofia, ed ha curato le edizioni di alcuni romanzi scrivendone le prefazioni. Ha fatto parte della giuria in diversi premi letterari ed e' stato autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche. Collabora con spazi istituzionali e privati nell'organizzazione di mostre su artisti del panorama italiano contemporaneo. Recentemente e' entrato a far parte di Officina del SaLe, laboratorio di critica d'arte promosso dal critico milanese Flavio Arensi.

sabato 8 maggio 2010

Mostra Giovani Firme


Mostra Giovani Firme
08/05/2010
23/05/2010

Artisti: Andre, M. Musella, D. Cimilio, Dalma Cimino, O. Cianchi, T. Aungurenci, C. Ielo, G. Guidi, G. Ercoletti, S. Stronati, A. Marino, S. Rampioni, Mirko Lucchini, Germana Ponti,A. Scapaticci, M. Zavatta, P. Guia Muccioli, Tiziana Di Bartolomeo, E. Brancasi, Stefania Santi, N. Serra, G. Bertorelli, C. Milano, M. Seredà, Antonio Casavecchia,O. Masucci, K. Milakovic, e Luciana Ronchi

galleria@artedegas.com

Ufficio:0645543278
Via Della Stazione del Lido, 32
Roma - Ostia Lido, Italy

sabato 1 maggio 2010

Omaggio a Monachesi


Omaggio a Monachesi
Galleria Studio del Guelfo Roma
5-15 maggio 2010 Vicolo Sforza Cesarini 3, Roma
(per il centenario della sua nascita(1910-2010)
Galleria Studio del Guelfo Roma
5 maggio ore 17,30
giovedì venerdì e sabato 0re 16,30-19,00
5-15 maggio 2010 Vicolo Sforza Cesarini 3