mercoledì 27 febbraio 2013

Homines luci & ombre. Personale di Marco d'Auria


Sabato 2 marzo alle ore 18, inaugurazione della mostra di pittura di Marco D'Auria, Homines luci & ombre.

Galleria La Vaccarella.

Vicolo della Vaccarella 12 00186 Roma

 

Testo critico a cura di Alessio Brugnoli visibile nel blog del sito della Vaccarella.

Catalogo in Galleria

 

 


www.lavaccarella.org/1/blog_2857010.html

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venerdì 22 febbraio 2013

GIANCARLO MONTUSCHI “Il sentiero degli ARCANI MAGGIORI”

GIANCARLO MONTUSCHI
 “Il sentiero degli ARCANI MAGGIORI”
 a cura di MICHELE LOFFREDO VILLICANA D’ANNIBALE GALLERIA D’ARTE
via Cavour 57 – Arezzo, Italia
ORARIO DI APERTURA|: martedì a sabato ore 16-20
… o dietro appuntamento & per la Fiera Antiquaria, sabato 6 aprile e domenica 7 aprile dalle 10:00 alle 20:00
-VILLICANA D’ANNIBALE GALLERIA ‘DARTE via Cavour 57 – Arezzo (AR) Italia T +39 0575 23820 C +39 338 6005593 Web www.VillicanaDAnnibale.com Email danielle@villicanadannibale.com
Web Giancarlo Montuschi www.Montuschi.it
- Vernissage 28 marzo ore 18,00 con la presenza dell’Artista e del curatore, lo storico dell’Arte Michele Loffredo, direttore del Museo di Casa Vasari di Arezzo. Il 6 aprile ore 18,00 incontro con Giordano Berti, scrittore e saggista, uno dei più grandi esperti di storia delle tradizioni popolari, storia dei tarocchi, autore di numerosi studi dedicati ai rapporti fra arte ed esoterismo. Poi altri interventi previsti, e anche non, di esperti del campo nelle due giornate!
Fra i numerosissimi artisti che hanno reinventato i Trionfi vale la pena ricordare almeno Franco Gentilini, Renato Guttuso, Salvador Dalì, Ugo Sterpini, Niki de Saint-Phalle – quest’ultima, autrice del monumentale Giardino dei Tarocchi di Garavicchio, vicino a Orbetello. Si può dire che i Tarocchi, oggi, per molti artisti costituiscano un esercizio accademico, per altri ‘ un’esperienza profonda e coinvolgente dal punto di vista psichico e, talvolta, spirituale. In ogni caso, ideare e portare a termine un nuovo mazzo, mantenendosi fedeli al proprio stile e aderenti alla tradizione iconografica è un’impresa davvero impegnativa. Quest’impresa è perfettamente riuscita a Giancarlo Montuschi, pittore e scultore che ha già dimostrato ampiamente, nel corso della sua carriera, di saper creare cicli figurativi omogenei, rievocando miti antichi, racconti popolari e luoghi letterari, ai quali è sempre riuscito a infondere una forza direi quasi epica. (estratto da una presentazione di GIORDANO BERTI)
I grandi repertori artistici, le opere classiche, i testi non solo letterari ma anche visuali rappresentano un riferimento essenziale e costante nell’immaginario collettivo dell’umanità. Dall’ antichità ad oggi, dalla Bibbia all’ Odissea,dall’ Eneide alla Divina Commedia, dal Don Chisciotte a Pinocchio, per citare i più noti, si offrono agli artisti come modelli esemplari, il cui confronto non solo appare opportuno ma per alcuni si manifesta addirittura necessario… …. per Montuschi il confronto diviene illuminazione sulla “via di Damasco”, ulteriore tappa e testimonianza di un cammino che viene da lontano, che da sempre si alimenta a tematiche magico simboliche, cui non sono esenti, per chi sa guardare, riflessioni esoteriche, occultate o, forse sarebbe meglio dire, ammantate per scelta e predilezione da un tratto distintivo giocoso, falsamente disimpegnato, che le riveste più che svelarle. …. Così l’arte di Montuschi origina e prende corpo dall’ aver respirato molti più riferimenti di quelli che a prima vista sembra contenere. Abbandonata la raffigurazione tridimensionale per la rappresentazione simbolica, ricostruisce un mondo che non è illusione prospettica, inganno dell’occhio ma, come la pittura bizantina o gotica, è strutturato in una dimensione ieratica bidimensionale, dove le linee dorate e argentate definiscono i contorni, i colori carichi ricolmano i corpi e le cose, mentre sgargianti sfumature, che donano una brillantezza quasi da neon, percorrono le superfici trattate con sabbia di fiume ad ottenere una tela vibrata, quasi un tessuto, un arazzo che molti dipinti sembrano richiamare.…… L’universo che dipinge è abitato da un’umanità rinnovata e ritrovata, fuori dal tempo storico, fuori dal passato e dal remoto futuro, in un’età immobile, nella prodigiosa e felice dimensione del mito. E’ qui che uomini e donne, dalla carnagione blu e senza volto, vivono nell’ eden paradisiaco, dove armonia, bellezza e saggezza hanno preso dimora e la cui strada Giancarlo Montuschi addita lungo il sentiero degli Arcani Maggiori. (Estratto dalla presentazione in catalogo di MICHELE LOFFREDO)
      

EVOLUZIONI – Visioni e Prospettive

EVOLUZIONI – Visioni e Prospettive
Mostra Collettiva d’ Arte a cura di ANGELO ANDRIUOLO e FRANCESCO GIULIO FARACHI in collaborazione con METODO DE ROSE PARIOLI

dal 10/03/2013 al 12/04/2013 Metodo De Rose Parioli Viale dei Parioli, 72 – Roma
Orario previa prenotazione telefonica allo 06 95945458 Ingresso libero
Info 06 95945458 in esposizione opere di
Valerio de Filippis – Massimo Franchi – Pasquale Nero Galante – Claudio Orlandi – Antonio Taschini – Ana Thompson Flores
a cura di Angelo Andriuolo e Francesco Giulio Farachi
in collaborazione con Metodo De Rose Parioli
progetto grafico di Roberta Sole
Inaugurazione domenica 10 Marzo ore 18.30
la mostra sarà visitabile fino al 12 Aprile 2013
( previa prenotazione telefonica allo 06 95945458)
Metodo De Rose Parioli Viale dei Parioli, 72
Roma (RM)
Sei Artisti di spessore occupano uno spazio espositivo non convenzionale.
L’Arte diventa elemento fruito e immerso nella quotidianità, cultura accessibile e coinvolgente, elemento vitale.
EVOLUZIONI è solo la prima tappa di un percorso che si svilupperà in numerose sedi alternative, sia pubbliche che private.
Evoluzione è movimento circolare, vortice e spirale, percorso a vite che immerge fino al profondo magma dell’esistenza, e che in sublime simmetrica inversione torna ad avvolgere il mondo, il tutto, l’anima e la bellezza dell’universo. Visioni, stracci d’anima sciorinati alle pareti, materie d’illusioni lasciate agli angoli, immagini d’immaginazione portate ad abitare luoghi dove mente e corpo esercitano energie di cambiamento, di conoscenza. Per condividere tensioni, per suscitare innamoramenti. Ecco, in sintesi ellittica, il farsi di un dialogo, la prova di un’intesa e di un confronto, l’evoluzione audace di sei artisti che misurano lo spazio, il pensiero, lo sguardo per cercare oltre le soglie oscure delle prigioni personali, per provare a intravedere un orizzonte di luce aperta, un passo avanti, una prospettiva diversa e più larga. (francesco giulio farachi)
Metodo De Rose
Il Metodo De Rose è una proposta di stile di vita che si basa sul miglioramento della qualità della vita attraverso l’arricchimento della cultura, la corretta alimentazione, il raggiungimento di una buona forma fisica e relazioni umane piacevoli. La rieducazione respiratoria, la gestione dello stress, le tecniche corporee che migliorano il tono muscolare e la flessibilità, i procedimenti per incrementare la stabilità emozionale e la concentrazione mentale al fine di condurre all’espansione della coscienza e all’autoconoscenza.

Critica sulle opere di T. Di Bartolomeo a cura della Prof.ssa Livia Compagnoni


A Tiziana e “alla natura silente”

 

La passione di Tiziana Di Bartolomeo per la natura è sicuramente fonte di soddisfazione estetica, ma di questo non si accontenta e spinta da  emozioni interiori nel tentativo di approfondire la propria ricerca artistica, sposta il punto visuale dall'esterno all'interno, in una continuità di relazione che permette alla propria emotività di agire sulla tela creando interessanti brani pittorici. Questa spontanea sensibilità si traduce in  una gamma cromatica sobria ed essenziale, a tratti vivace, che, se pur non perde mai di vista l'oggetto, esprimendolo con tessiture cromatiche attente alla viratile mutevolezza dei toni, se ne distacca per assecondare le proprie esigenze concettuali.

Il percorso del suo lavoro origina così un perpetuo dialogo che tra immagine ed emozione e tra volontà ed istinto produce un fare artistico che non è esclusivamente pittura dal vero ma che diviene attraverso di essa l'evocazione e la registrazione di atmosfere intime in bilico tra la realtà e la poesia.

Il tono generale dei suoi dipinti ha luminosità ora sospese, come di soste nel raccoglimento, ora intense con accensioni squillanti, sempre percorse dalla volontà di distillare la bellezza dell'esistenza, pervasa da un sottile afflato di sensualità. Flora, figure e oggetti sulle  tele sono come diverse  realtà che sembrano possedere più anime che vivono profondamente i vari sentimenti.

La natura è l'orologio del tempo che passa,  la pittrice ne diventa  testimone, e, ne rappresenta la materia  trasformata.

Natura, memoria , una serie di opere che hanno come obiettivo quello di portare l'osservatore a riflettere sul precario equilibrio ambientale; frutti e paesaggi come principali cicli che vogliono rappresentare la forza e l'energia di una natura ancora in grado di proiettarsi con decisione verso la luce.

L’atto riflessivo di Tiziana Di Bartolomeo, si fa più intenso quando si sofferma ad osservare spazi di ordinaria quotidianità, quando si sofferma a descrivere e registrare le impronte dimenticate di ogni minima presenza vitale; nascono così opere leggere, sospese,  contemporanee dove ogni elemento  vegetale e non, diventa ricordo e memoria, traccia di vissuto, fossile moderno da inventariare.

C'è, in questo gesto efficacie  e di alto significato umanistico, la volontà di elevare ad opera tutto ciò che l'uomo non vede e non sente, che trascura e dimentica. Un messaggio forte che Tiziana Di Bartolomeo richiama con insistenza, anche come anelito alla vita, come forma di pacifica resistenza del mondo vegetale alla incuria umana e alla forza inarrestabile del progresso.

C'è tensione nelle opere di  Tiziana Di Bartolomeo e una ricerca di libertà che spesso si tinge di delicato e gentile spirito romantico e di sentito senso poetico.

 

Roma 22 Febbraio 2013                          
                      Prof.ssa Livia Compagnoni

lunedì 18 febbraio 2013

PABLO SOLARI, Artista Plastico



!En Busca de la gente....!

PABLO SOLARI, Artista Plastico

Una visione del silenzio, lacerante come un urlo.

Piramidi d’umanità composte e silenti, unite nel tormento da aneliti di universale fratellanza.

Il racconto pittorico di Pablo Solari si snoda attraverso parabole costruite senza parole, in cui i personaggi usano solo gli occhi, lo sguardo e la postura per dialogare col mondo.

Fissità sofferenti che si spiegano alla comprensione con la poderosa voce dell’immagine. Poesia dipinta.

L’arte rivelata ne diventa quasi “Mater Dolorosa”, pietà espressa, aiuto compassionevole.

Il peso della vita, insopportabile gravame, viene stemperato dal colore sempre vivido e capace di ingentilire e, alla fine,rasserenare.

Quello che l’Artista ricerca è la comprensione del profondo essere “persona”. Uomini e donne che vivono la loro normale esistenza, vanno al mercato, lavorano i campi, raccolgono l’uva, viaggiano o semplicemente aspettano. A volte soli, a volte affastellati uno sull’altro, ma in ogni caso isole, remoti luoghi in cui solo la nave della tolleranza può condurci.

Gli sguardi,volutamente, non si incrociano mai, sempre rivolti verso un altrove che non sono i personaggi intorno,compagni solo casuali di avventura. E anche nell’unico caso in cui questo sembra non accadere, c’è una maschera (verde come la speranza) a nascondere la direzione degli occhi.

L’obiettivo fissato è ben fuori dalla tela. E’ la gente. Causa e rimedio alla disperazione e all’apatia.

L'uomo è solo una canna, la piú fragile della natura; ma una canna che pensa. Non occorre che l'universo intero si armi per annientarlo; un vapore, una goccia d'acqua bastano a ucciderlo (blaise pascal)

E’ chiaro che senza la pratica dell’indulgenza il viaggio e l’incontro, allora, non sono pienamente possibili.

Si resterà in ogni caso incantati negli ipnotici grovigli di uomini e cose che la mano magistrale di Solari sa creare, ma per apprezzare appieno e godere la narrazione occorrerà animo puro.

Sarà necessario cercarlo, questo sguardo, che non è distratto e vacuo ma attento e indagatore.

Alla ricerca di chi vuol vedere. Alla ricerca di chi sa capire. (angelo andriuolo)

 

Mostra al Caffè News

http://animoto.com/play/dmbwdDGQjJjWJwInWklarA

Personale di Pittura di

Tiziana Di Bartolomeo

Presso Zu’ Turi

 
Bar Pasticceria Siciliana
Piazza S. Monica, 25/29    Lido di Ostia - Roma
 

giovedì 14 febbraio 2013

Homines Luci e Ombre: Personale di Marco d’Auria




L’associazione Artespazio la Vaccarella ha l’ambizione di impostare la sua attività di promozione culturale secondo un preciso obiettivo: rilanciare una riflessione, filosofica ed estetica, sull’Uomo, inteso nella sua tragica globalità.
Nel nostro contemporaneo, c’è un rifiuto dell’Individuo: da attore del Mondo e costruttore del suo Destino, si è ridotto a spettatore, vittima di forze ignote più grandi di lui. Artisti, intellettuali e filosofi ne sezionano le diverse componenti, l’economica, la politica, l’istintiva, ma sfuggono alla sfida di definire ciò dona unità al nostro Essere. Ciò che trasforma una maschera, un insieme informe di attributi, difetti e qualità, in una Persona.
La pittura di Marco D’Auria è al contrario un interrogarsi su questo centro focale, sul ciò che definisce la nostra natura, incerta come un passo di danza.
Sotto molti aspetti, dipingere per Marco, è parlare della morte, non quella che si pone alla fine della vita fisica, ma quella dell’anima.
Il ridursi a grigi automi, privi di coraggio e speranza, incapaci di volare perché appesantiti dalla disperazione, pronti ad accettare ogni bugia che il Potere vuole imporci.
Ciò che ci libera è l’inquietudine, l’ambizione di sopravvivere a noi stessi, di lasciare traccia dei nostri passi: una febbre della coscienza, che ci rende impossibile di accontentarsi. cioè di ciò che la vita terrena, entro i suoi limiti, può dare.
Molti cercano di farla tacere, alcuni l’assecondano. Marco, nelle sue opere che vanno dal 2008 al 2012, la rende gesto e colore, scoprendo uno spirituale immanente nel flusso vitale.
La sua pittura è liberazione: non rappresenta manichini, ma le fiamme che nutrono la nostra anima che bruciano ciò che è inutile e illuminano ciò che è grande
Artespazio La Vaccarella Orario 14.30/18,00
Domenica su appuntamento
Tel: +390664760448
Mob: 3358101016

lunedì 11 febbraio 2013

Mostra Caffè News

Mostra Caffè News

http://animoto.com/play/KdXeN3v1eiEI7zCt78hzWg

Giorgio Dante e le figure dell'invisibile

GALLERIA VITTORIA
                                                                                                                                                         
Giorgio Dante e le figure dell'invisibile.
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Inaugurazione: Giovedì 14 Febbraio 2013 alle ore 18.00
Durata: 14 – 24 Febbraio 2013
Presso: Galleria Vittoria – Via Margutta, 103 – Tel. 06.36001878
A cura di: Tiziana Todi e Tiziano Macciocca Todi
Orario galleria: lunedì / venerdì 10,00-19,00 - fuori orario su appuntamento
www.galleriavittoria.com - info@galleriavittoria.com
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La filosofia di Dante è integralmente utopica perché conosce ed esibisce luoghi e figure immersi nella perfezione dell’Ideale. Una tale perfezione si presenta in termini così saldi, che non si ha il minimo sospetto che esista qualcosa di diverso dall’incredibile teatro messo in atto. Da questo universo discende la passività degli eroi e delle eroine coltivati dal nostro; costoro, infatti, si collocano all’interno di un desiderio ormai del tutto realizzato che si è dimenticato della fatica che è stata sicuramente alla base di ciò che viene ora esibito con tanta semplicità.
Roberto Maria Siena
Giorgio Dante, nato a Milano il 7 Marzo 1982, si diploma nel 2006 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma con il massimo dei voti. Nel 2007 ha luogo l’esposizione personale di disegni “Giorgio Dante” presso la Galleria Logu’s Arte di Roma. Nel 2008 egli espone alla collettiva “Nel cerchio di Bocklin”, tenutasi presso la Galleria Vittoria di Roma. Lo stesso anno è stato presente ad un’esposizione collettiva ispirata alla figura di San Sebastiano presso la CFM Gallery di New York.
Nel 2010 l’artista riceve il Premio Cornelia per la sezione Arte della decima edizione di “Cuori sotto le stelle”, presso San Romano, comune di Montopoli in Val d’Arno, Pisa. Lo stesso anno hanno luogo: l’esposizione personale “Giorgio Dante e la resurrezione di Claudiano” presso la Galleria Lucia Messina Arte Contemporanea di Crotone e l’esposizione collettiva “Nel Cerchio del Sacro”, presso la Galleria Incontro d’Arte di Roma. Nel 2012, Giorgio Dante è presente ad un’esposizione dedicata a S.Rosalia presso Palazzo Costantino e di Napoli a Palermo ed alla collettiva “Il Divino nell’arte contemporanea” presso il museo dei Brettii di Cosenza a cura di Roberto Bilotti e presenziata da Vittorio Sgarbi.

La luce e il segno


Carlo Cego - Giorgio Griffa

La luce e il segno


13 Febbraio - 16 Marzo 2013
Vernissage: mercoledì 13 Febbraio 2013 - dalle ore 18.00

La Costantini Art Gallery inaugura la stagione espositiva del 2013 con una bipersonale dedicata alla ricerca tecnico-pittorica dell’Arte Astratta, selezionando due esponenti del panorama italiano, apparentemente e stilisticamente similari, ma con caratteristiche concettuali completamente diverse.
L’aspetto minimale, unisce e caratterizza le opere di Carlo Cego e Giorgio Griffa, ma i lavori dei due autori si discostano per interpretazione e ricerca artistica. I due artsiti fanno parte di quella generazione di Astrattisti Italiani che hanno cercato d’unire ai rigori dell’astrazione geometrica, una segreta essenza poetica o concettuale, le opere di Carlo Cego, infatti, sono contestualizzate al luogo in cui sono state concepite e create; mentre per Giorgio Griffa, la sintassi gestuale del segno è sinonimo di rigore mentale imposto alla libertà grafica.
In esposizione solo opere degli anni ‘80 di Carlo Cego, tipiche per la sua ricerca sulla rifrazione prismatica della luce, in cui la pulizia del segno diviene un'unica linea di colore e dove si evince l’approfondito studio che l’autore ha eseguito sulle Compenetrazioni Iridiscenti di Giacomo Balla e sulle opere di Adolf Richard Fleischmann.
Nelle opere di Giorgio Griffa il segno è equilibrio, volume, piano e colore, in una ricerca basata sul recupero dell’essenzialità e soprattutto sul recupero ancestrale della scrittura, dove forma e colore divengono espressione del pensiero meditato dell’artista. La perfetta sinergia fra supporto e segno, rendono le opere di Giorgio Griffa libere da ogni contestualizzazione, permettendo così di poter completare quella ricerca sull’origine della grafia.

Catalogo in galleria - Carlo Cego “La luce e il segno” ed. Costantini Art Gallery

Costantini Art Gallery S.r.l.
Via Crema, 8 - 20135 Milano - Tel/Fax. +39 02 87391434
costantiniartgallery@gmail.com - www.costantiniartgallery.com
Orario galleria : 10,00-12,30; 15,30-19,30 - chiuso lunedì mattina e festivi

giovedì 7 febbraio 2013

Mostra di Pittura al Caffè News di Ostia

Mostra di Pittura al Caffè News di Ostia
Dall’11 al 28 febbraio 2013
dove saranno esposte le  opere di Tiziana Di Bartolomeo e quelle di Anna Proietti
Caffè News “ Via Isole del Capoverde, 230 00121 Ostia Lido - Roma