domenica 29 maggio 2011

“SECONDA CHANCE” di Claudio Spoletini


BANCA CARIGE presenta
la mostra d’arte contemporanea

“SECONDA CHANCE”
di Claudio Spoletini
dal 18 maggio al 18 luglio 2011 presso la sede di via Bissolati 59, Roma


CONFERENZA STAMPA
18 MAGGIO 2011 ore 12,00
Interverranno
il Vicepresidente di Banca Carige, On.le Alessandro Scajola
e il curatore della mostra, Salvatore Colantuoni


Nel solco di un’esperienza nata nel 2009 con la mostra collettiva “Acqua. Metamorfosi di
luce e forme di conoscenza”, anche quest’anno Banca Carige si conferma
promotrice di cultura ospitando dal 18 maggio al 18 luglio la mostra d’arte
contemporanea “Seconda chance”, di Claudio Spoletini, che aprirà la nuova
stagione espositiva all’interno della prestigiosa sede di via Bissolati,

originariamente conosciuta come Palazzo FIAT.

In un tentativo ormai consolidato di rompere rigidi schemi cercando di coniugare arte ed
economia, Banca Carige offre quindi al pubblico la possibilità di avvicinarsi, in un contesto
del tutto insolito, all’opera di cinque artisti che ne occuperanno gli spazi per l’intero 2011:
Claudio Spoletini, Mauro Maugliani, Pietro Mancini, Luis Serrano e Alexander Jakhnagev.

Figlio del boom economico del secondo dopoguerra, Claudio Spoletini, classe 1949,
secondo il critico d’arte Luca Beatrice, “è uno dei pochi artisti italiani a credere
fermamente nel valore sociologico dell’opera e per tale ragione il suo lavoro (…) si
arricchisce di considerazioni che travalicano la mera sfera iconografica”.

Testimone della trasformazione dell’Italia da comunità agricola a società industriale,
l’artista romano nelle sue opere fissa i contorni della memoria collettiva di una
generazione, del mondo delle fabbriche e, permeandolo di riferimenti infantili che ne
scongiurano il puro realismo, richiama alla mente la fascinazione delle grandi illustrazioni.

Presentata dal Vicepresidente di Banca Carige, On.le Alessandro Scajola, e dal
curatore della mostra, Salvatore Colantuoni, la mostra “Seconda chance” di Claudio
Spoletini ironicamente rappresenta quindi una seconda occasione universale: artistica, ma
anche formale, in grado di legare in maniera originale ambienti e linguaggi troppo spesso
finora erroneamente percepiti in contrasto tra loro.

Roma, 16 maggio 2011

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