domenica 12 ottobre 2008

L’altra città


Sotto il titolo “L’altra città “si apre un ciclo di mostre personali di sei artisti provenienti da varie parti d’Italia e dall’Oriente: Antonietta Campilongo, Antonella Catini, Marco Ficarra, Hoon Choi, Nellì Cordioli e Flavio Galletti. Ogni mostra durerà lo spazio di un fine settimana e tutti gli artisti tratteranno il tema della città, vista come un micro-universo che si può osservare da differenti punti di vista prospettici.

L’altra città

Nell’era della globalizzazione attraverso lo sguardo sensibile dell’artista sono messe a confronto sei città, sei mondi interiori.La città come un micro-universo che si può osservare da varie prospettive in questa mostra: “….noi lo rivisitiamo come faremmo per una città dove torniamo più volte per riconoscere i volti, comprendere le personalità, porre relazioni e correnti di interessi.”. (U.Eco)
Nelle tele di Antonietta Campilongo artista romana le inquietudini i rumori, le solitudini i sentimenti della città. Piccole storie di donne e uomini che si muovono, immobili, sotto le luci al neon di bus e metrò in un tempo dilatato, eterno. Antonella Catini colore e materia attraverso un processo di sovrapposizione prendono forma sulla tela creando pieni e vuoti spazi e luoghi dell’anima di una propria città viva ed immaginaria. Marco Ficarra artista bolognese di origine siciliana, la solitudine e l’alienazione dell’individuo nella vita frenetica della città con i suoi spazi aperti i suoi colori accesi, rossi, gialli, azzurri, in mezzo una folla assorta assente e frenetica.
Hoon Choi Calligrafo e pittore sudkoreano vive la città come memoria, i suoi spazi come macchie di colore a volte accese di passioni a volte meno luminose, ma sempre parte di ricordi di una vita alcuni si perdono altri restano indelebili.
Nellì Cordioli e Flavio Galletti La città, l'altra città. Dimensione strutturata per direttrici poeticamente cartesiane, velate a volte di malinconia e desiderio come tensione diametrale tra l'essere e il dover essere. Tensioni verso un altrove situato in uno spazio-tempo che appartiene al mondo dei desideri e dei ricordi ma radicati nel ritmo del proprio respiro. Dialettica tra delicato passato e profondo futuro si rapprende in nodi che di significativo hanno "l'arrogante certezza di esistere". Nella dimensione del proprio lavoro, i due artisti colloquiano con ideali mondi visivi che appartengono ai fantasmi del conscio collettivo, praticando la "semplice verità" dei valori condivisi.

Sotto il titolo “L’altra città “si apre un ciclo di mostre personali di sei artisti provenienti da varie parti d’Italia e dall’Oriente: Antonietta Campilongo, Antonella Catini, Marco Ficarra, Hoon Choi, Nellì Cordioli e Flavio Galletti. Ogni mostra durerà lo spazio di un fine settimana e tutti gli artisti tratteranno il tema della città, vista come un micro-universo che si può osservare da differenti punti di vista prospettici.

L’altra città

Nell’era della globalizzazione attraverso lo sguardo sensibile dell’artista sono messe a confronto sei città, sei mondi interiori.La città come un micro-universo che si può osservare da varie prospettive in questa mostra: “….noi lo rivisitiamo come faremmo per una città dove torniamo più volte per riconoscere i volti, comprendere le personalità, porre relazioni e correnti di interessi.”. (U.Eco)
Nelle tele di Antonietta Campilongo artista romana le inquietudini i rumori, le solitudini i sentimenti della città. Piccole storie di donne e uomini che si muovono, immobili, sotto le luci al neon di bus e metrò in un tempo dilatato, eterno. Antonella Catini colore e materia attraverso un processo di sovrapposizione prendono forma sulla tela creando pieni e vuoti spazi e luoghi dell’anima di una propria città viva ed immaginaria. Marco Ficarra artista bolognese di origine siciliana, la solitudine e l’alienazione dell’individuo nella vita frenetica della città con i suoi spazi aperti i suoi colori accesi, rossi, gialli, azzurri, in mezzo una folla assorta assente e frenetica.
Hoon Choi Calligrafo e pittore sudkoreano vive la città come memoria, i suoi spazi come macchie di colore a volte accese di passioni a volte meno luminose, ma sempre parte di ricordi di una vita alcuni si perdono altri restano indelebili.
Nellì Cordioli e Flavio Galletti La città, l'altra città. Dimensione strutturata per direttrici poeticamente cartesiane, velate a volte di malinconia e desiderio come tensione diametrale tra l'essere e il dover essere. Tensioni verso un altrove situato in uno spazio-tempo che appartiene al mondo dei desideri e dei ricordi ma radicati nel ritmo del proprio respiro. Dialettica tra delicato passato e profondo futuro si rapprende in nodi che di significativo hanno "l'arrogante certezza di esistere". Nella dimensione del proprio lavoro, i due artisti colloquiano con ideali mondi visivi che appartengono ai fantasmi del conscio collettivo, praticando la "semplice verità" dei valori condivisi.
segnalato da Tiziana Di Bartolomeo

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