Blog di Arte, cultura, mostre ed Eventi - Art Espression is a no-profit Cultural Association, was born in April 2007 from a idea some person interesting of art, Tiziana Di Bartolomeo (President of Association and art promoter, Antonio Laglia (painter), Gianluca Tedaldi (painter and art historian). http://www.espressionidarte.it
sabato 30 aprile 2011
Il Silenzio dell'albero
Mostra d’Arte Contemporanea
IL SILENZIO DELL’ALBERO
Località: Tuscania
Spazio espositivo: Magazzini della Lupa, Via della Lupa 10
Periodo: 30 aprile – 15 maggio (venerdì, sabato e domenica)
Orario: venerdì e sabato 15.30-18.30
domenica 11.00-13.00
Titolo: Il Silenzio dell’Albero
Artista: Lughia
Organizzazione: Magazzini della Lupa
Curatore: Giuseppe Salerno
Vernissage: sabato 30 aprile ore 17.00
“Da bambina abbracciavo gli alberi. Tenendoli stretti e carezzandone le rugosità mi sentivo un tutt’uno con quella terra alla quale le loro radici erano fortemente ancorate. Da adolescente poi, quando per la prima volta conobbi la morte, desiderai che un giorno le mie ceneri venissero riposte nel cavo di un albero cosicché con esso potessi continuare a respirare”. In queste poche parole di Lughia è il rapporto profondo e indissolubile con la madre terra che ne accompagna l’esistenza di donna e d’artista.
Lontana dalle vicende del quotidiano, Lughia naviga nelle non-dimensioni dell’eterno e dell’infinito affidando poeticamente la rappresentazione dell’umana specie ad ombre evocatrici di memorie. Ombre che, nelle opere oggetto di questa esposizione, si rapportano ad alberi vissuti, nella dimensione umana, quali elementi di collegamento tra il prima ed il dopo, tra la terra ed il cielo.
Giuseppe Salerno
Contatti:
Giuseppe Salerno
salernogiu@tiscali.it
3391700429
domenica 24 aprile 2011
17 Marzo 1861 : Donne Private di Storia” (ultimo appuntamento)
4 al 12 Maggio 2011 Atelier degli Artisti, via dell’Arco di S. Calisto, 40 Roma - Vernissage 4 maggio dalle ore 18.30 alle ore 21.30
Presentazione di Gianluca Tedaldi
entrata gratuita
Orari: tutti i giorni dalle 14 alle 21
ARTISTI: Paola Benelli, Vania Benini, Bebeto e Kelly Costa, Antonio Bottoni, Lea De Angelis, Tiziana Di Bartolomeo, Zlata Grgurevic, Antonio Laglia, Aziz Karim, Egidio Manna, Fabio Martino, Stefania Isabella Massoni, Luisa Passeri, Armando Pelliccioni, Luciana Ronchi, Irene Salvatori, Stefania Santi, Vincenza Spiridione.
“ 17 Marzo 1861 : Donne Private di Storia”
In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, avvenuta il 17 marzo 1861 a Torino, proponiamo questa mostra per approfondire e ripensare al ruolo e alla presenza delle donne nel percorso storico dell’unificazione e per favorire una riflessione sulla soggettività femminile che ha contribuito al sostegno e alla realizzazione del progetto unitario dell’Italia. La mostra delinea un percorso di cinque aree semantiche che perimetra i confini di un viaggio nell’universo femminile, rievocato attraverso le figure più significative, note e meno note, della Storia Risorgimentale. La lotta per i diritti femminili, da parte dei ceti legati a realtà rurali e patriarcali storicamente superate, che si era sviluppata durante l’Illuminismo e la Rivoluzione francese, dovette sottostare al desiderio di ristabilire un’organizzazione familiare di stampo patriarcale.
La partecipazione femminile al Risorgimento non venne mai esaltata, i pochi che ne parlarono ricordavano soltanto donne che avevano uno stretto grado di parentela con i grandi patrioti italiani. Nella prima metà dell’800 le donne vissero una situazione di inferiorità e i loro sforzi per la futura nazione erano ripagati solo con la protezione della quale gli uomini credevano che queste avessero bisogno.
Le uniche donne che potevano avere una certa importanza erano quelle appartenenti all’élite politica e culturale che si distingueva nelle arti o nelle scienze, mentre le altre erano relegate all’ambito familiare con un’istruzione mirata solo alla loro formazione come mogli e madri. Il problema femminile principale era quindi quello dell’educazione che era in mano alle oblate, donne che dopo aver ceduto i loro beni ai monasteri, vestivano l’abito senza prendere i voti. La loro istruzione oltre ad essere scadente aveva il grande difetto di perpetuare vecchi giudizi .
Comunque le donne si dedicarono energicamente alla questione della lotta al dominatore straniero.
Le Associazioni Culturali A.C.C.A. ed ESPRESSIONI D’ARTE , lo hanno voluto ricordare insieme ai loro artisti che hanno interpretato il tema ognuno secondo il loro stile e il loro pensiero.
a cura di Livia Compagnoni e Tiziana Di Bartolomeo
info : Associazione Culturale A.C.C.A. liviacom@tiscali.it
Associazione Culturale ESPRESSIONI D'ARTE info@espressionidarte.it
www.espressionidarte.it
mercoledì 20 aprile 2011
Personale dell'artista Mauro Baldino 20-30 Giugno /Personale dell'artista Gianluca Tedaldi 2-12 luglio 2011
Opera di Mauro Baldino
Opera di Gianluca Tedaldi
Dal 20 al 30 Giugno 2011
Mostra personale dell'artista Mauro Baldino
inaugurazione 20 giugno ore 18.30
http://www.espressionidarte.it/mauro-baldino/mauro-baldino-home-page
Dal 2 al 12 Luglio 2011
Mostra personale dell'artista Gianluca Tedaldi
inaugurazione sabato 2 luglio ore 19.00
http://www.espressionidarte.it/gianluca-tedaldi/gianluca-tedaldi-home-page
Atelier degli Artisti
Via dell'Arco di San Calisto, 40 - 00153 Roma
info@atelierdegliartisti.it 06.96.844.351
ufficiostampa@espressionidarte.it
Due degli Associati all'Associazione Espressioni D'arte faranno la loro personale
presso l'Atelier degli Artisti di Roma siete tutti invitati
Tiziana Di Bartolomeo
Presidente dell'Associazione Espressioni D'Arte
lunedì 18 aprile 2011
Uscita del libro di Sebastiano Messina "Le forme di cui son fatti i sogni"
Uscita del libro di Sebastiano Messina "Le forme di cui son fatti i sogni"
Prefazione di Carlo Fabrizio Carli
Heliopolis Edizioni
di idee e materiali di scrittura
/2 pagine a colori con traduzione in inglese
formato 20x20
si può acquistare per ora alla Libreria Bellisari,
Via F. B. Rastrelli, 187 - tel. 065072217
www.bellisaribooshop.com
Può essere richiesto via e-mail : giovannini.sandro@libero.it
sebastianomessina@yahoo.it
Info e schede www.heliopolisedizioni.com; www.sebastianomessina.it,
www.espressionidarte.it
domenica 17 aprile 2011
La vita segreta delle ombre - Personale di Irene Salvatori
La vita segreta delle ombre - Personale di Irene Salvatori
15-25 maggio 2011
Atelier degli Artisti, Via dell'Arco di San Calisto, 40 Roma
Giorno 15 Maggio, ore 18:00, presso l’Atelier Degli Artisti, Roma, Trastevere, verrà inaugurata la personale della pittrice Irene Salvatori dal titolo “La vita segreta delle ombre”.
Una ricerca di dialogo intimo e poetico col proprio essere interiore, che parte dall’esperienza dell’artista Irene Salvatori, per poi arrivare a un’identificazione forte con l’anima della collettività
Emanuela Cinà
Veleggio,come un ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.
Io penso che l’inferno
sia illuminato da queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s’addormenta mai.
Alda Merini
Irene Salvatori: La sua formazione artistica si completa tra Roma , Accademia libera di Nudo San Giacomo , e Parigi, Ecole Nationale Supèrieure des Beaux-Arts. Approda alla pittura a seguito di un percorso di studi umanistico. A Roma , presso la Sapienza consegue la laurea in Lettere ad indirizzo archeologico e in Filosofia.
Sono numerosi i viaggi che compie in Europa, Medio Oriente, Estremo oriente e Africa, per soddisfare il bisogno di toccare con mano le civiltà amate e conosciute attraverso i suoi studi. Lavora come archeologa , docente di filosofia e fonda un’associazione culturale , la “storicum”, ma l’amore per la pittura diventa pian piano assoluto. Nel silenzio delle notti di studio si fa largo l’urgenza di una personale ricerca pittorica, di trovare un linguaggio che sia al contempo rievocatore del passato e testimone di un presente, che sia anche evocazione del futuro.
Da uno stile iperrealista, sviluppa un linguaggio sempre più sintetico, dove la forma si tramuti in concetto, un linguaggio che si proponga come fusione di antico e moderno.
Atelier Degli Artisti: Spazio caratteristico nel cuore di trastevere dove l’artista e la sua arte sono i veri protagonisti.
Per Info:
Atelier Degli Artisti
http://www.atelierdegliartisti.it
Irene Salvatori
www.irenesalvatori.sitiwebs.com
Uffici Stampa:
Atelier Degli Artisti- Emanuela Cinà
e-mail: emanuelacina.press@gmail.com
tel: 3494685303
Selezione foto Mostra "150 Souvenirs D'Italie"
Selezione foto Mostra "150 Souvenirs D'Italie" 12 aprile 1 maggio 2011- Atelier degli Artisti - Via dell'arco di San Calisto, 40 Roma
Tiziana Di Bartolomeo, Piccole Donne
Gianluca Tedaldi, Maternità
Bernacca Paolo, Paesaggio Italiano
Aziz Karim, Nino Costa un pittore garibaldino
SpiritoliberoK (K. Costa), Mudacas NOW
Cesar Perez, Memoria collettiva
Ducu Elena, L'italia verso i prossimi 150 anni
Costa Bebeto, Ainda Unindo
Stefano Azzena, Quelli che +te
Tiziana Di Bartolomeo, Piccole Donne
Gianluca Tedaldi, Maternità
Bernacca Paolo, Paesaggio Italiano
Aziz Karim, Nino Costa un pittore garibaldino
SpiritoliberoK (K. Costa), Mudacas NOW
Cesar Perez, Memoria collettiva
Ducu Elena, L'italia verso i prossimi 150 anni
Costa Bebeto, Ainda Unindo
Stefano Azzena, Quelli che +te
venerdì 15 aprile 2011
Foto Mostra 17 Marzo 1861 : donne Private di storia
sabato 9 aprile 2011
SULLE TRACCE DELLA FANTASIA. L'arte della meraviglia
SULLE TRACCE DELLA FANTASIA. L'arte della meraviglia
mostra e catalogo a cura di ROSARIA FABRIZIO
CENTRO DI PROMOZIONE CULTURALE “LE MUSE”
18 APRILE – 20 GIUGNO 2011
Inaugurazione Domenica 17 Aprile 2011 ore 11,00
ARTISTI PROTAGONISTI
ENRICO BENAGLIA, CLAUDIO CARGIOLLI, GIAN PAOLO DULBECCO, STEFANO FARAVELLI, ARMEN GASPARIAN, EMANUELE LUZZATI, ANGELO PALAZZINI, GEPPO PESCE, ANTONIO POSSENTI, FABRIZIO RICCARDI, ALEXANDER SIGOV
Mostra dedicata all’indimenticabile amico poeta Francesco Di Niccolo
La parola fantasia ha la stessa radice della parola fantasma, che vuol dire qualcosa che non è visibile nella realtà, ma appare da un mondo altro. Quale sia questo mondo “altro”, rimane un incantevole mistero da svelare.
Attraverso un particolarissimo percorso espositivo, i galleristi Gianni ed Enrica Attimonelli e la curatrice Rosaria Fabrizio si sono divertiti ad inoltrarsi in questi affascinanti meandri. L’idea della mostra è di cercare le porte della fantasia, che una volta scovata, spalanca il suo sguardo su mondi infiniti, giardini immensi. Superato il varco, ci permette di fluttuare senza forza di gravità al suo interno, liberi di correre avanti o indietro, vagare, passeggiare o sostare in territori più disparati, sperimentando la conoscenza di personaggi folli, animali bislacchi, facendo vivere situazioni insospettate. La fantasia cattura i sogni, ruba dall’inconscio più profondo, permette visioni, donando ad ogni cosa che incontra sul cammino vesti sempre differenti. Sa sospendere tutte le leggi naturali e fa accadere ogni volta qualcosa di inaspettato, nuovo, incredibile, che sarà per noi Meraviglia.
Sono 11 i protagonisti della mostra Sulle tracce della fantasia. L'arte della Meraviglia, 9 italiani e 2 russi. Tra i più rappresentativi dell’Arte Fantastica a livello internazionale, coinvolti in questa esplorazione, gli artisti hanno dato vita ad opere sublimi, che formano una sorta di Wunderkammer, una “Camera delle Meraviglie”, dove ogni opera conduce in un mondo immaginario sorprendete e fa intraprendere un viaggio tra il reale e l’irreale, la veglia e il sogno, il visibile e l’invisibile.
Guardare uno dei quadri di Enrico Benaglia riporta all’innocenza dell’infanzia, quando per divertirsi bastavano dei fogli di quaderno ritagliati, pronti a creare personaggi sempre nuovi e inventarsi piacevoli scene fantastiche.
Un mondo delicato ed onirico ci mostra invece Claudio Cargiolli. Le sue opere hanno la stessa leggerezza dei sogni. Quelli belli diventano rifugio e luogo di carezze antiche, mentre l'animo si placa rasserenato. Nelle opere metafisiche di Gian Paolo Dulbecco gli oggetti reali assumono nuovi significati e simbologie. I suoi dipinti sembrano come sospesi nel vuoto. Tante stanze delle meraviglie, dove ci si chiede se la meraviglia è nel luogo che ci si para dinanzi o piuttosto è celato dietro la porta. Punto di contatto tra il cielo e la terra sono le opere di Stefano Faravelli, il quale, viaggiando per il mondo semplicemente con una scatola di acquerelli e dei taccuini, annota, ritrae, osserva, studia, andando oltre la semplice apparenza delle cose.
Giochi maliziosi per il giovane artista russo Armen Gasparian che dipinge la donna, la femmina ammaliante, ma a sua volta ammaliata da figure maschili intriganti, spesso nel ruolo di mentore e suggeritore, ma anche tentatore.
Esplosioni di colori, felicità e intuizione sono le opere di Emanuele Luzzati, artista eclettico che aveva l’abilità di spaziare in campi differenti, dalla pittura al teatro, dalle illustrazioni alle favole, sempre con grande maestria e genio.
Una realtà surreale si ritrova nelle opere di Angelo Palazzini. Ogni volta egli pare stupirsi di ciò che produce la sua arte osservando la pura realtà, come s’incanta l’osservatore a ricondurre figure fantastiche ad oggetti, animali o personaggi del tutto reali.
Un tuffo nell’Odissea dei nostri tempi ci permette di fare Geppo Pesce, fortemente ancorato alla saggezza della tradizione, ma capace di avventurarsi nelle esplorazioni di mondi nuovi in campo artistico, accostando con successo l’arte visiva a quella sonora.
Visioni ed emozioni si riscontrano nell’opera di Antonio Possenti. I suoi innumerevoli personaggi indossano altrettante maschere, mettendo in scena un teatro nel teatro, dove alla fine, la rappresentazione immaginata non è che lo specchio di quella della vita. Più grotteschi ancora, come giullari di corte, sono i personaggi di Fabrizio Riccardi. Il suo estro pittorico, così vivo e brillante, porta in vita protagonisti eccentrici, assurdi, che indagano nell’intimo dell’animo umano. Dulcis in fundo, il viaggio si conclude, per poi ricominciare nuovamente, con Alexander Sigov, altro pittore russo, che si lascia cullare dalle suggestioni della mitologia classicheggiante per rivisitarle in un trionfo di colori dal gusto romantico.
La mostra è accompagnata da un catalogo molto particolare. Un testo introduce le opere di questi fantastici artisti, i quali oltre che con le opere hanno partecipato a questa mostra con piccoli scritti sulla fantasia. Un racconto immaginario permetterà un viaggio imprevedibile all’interno delle opere. Testo introduttivo e racconto fantastico sono stati scritti dalla curatrice della mostra Rosaria Fabrizio.
www.lagalleriachevorrei.it
http://www.youtube.com/watch?v=XgjHRMnyswo
mostra e catalogo a cura di ROSARIA FABRIZIO
CENTRO DI PROMOZIONE CULTURALE “LE MUSE”
18 APRILE – 20 GIUGNO 2011
Inaugurazione Domenica 17 Aprile 2011 ore 11,00
ARTISTI PROTAGONISTI
ENRICO BENAGLIA, CLAUDIO CARGIOLLI, GIAN PAOLO DULBECCO, STEFANO FARAVELLI, ARMEN GASPARIAN, EMANUELE LUZZATI, ANGELO PALAZZINI, GEPPO PESCE, ANTONIO POSSENTI, FABRIZIO RICCARDI, ALEXANDER SIGOV
Mostra dedicata all’indimenticabile amico poeta Francesco Di Niccolo
La parola fantasia ha la stessa radice della parola fantasma, che vuol dire qualcosa che non è visibile nella realtà, ma appare da un mondo altro. Quale sia questo mondo “altro”, rimane un incantevole mistero da svelare.
Attraverso un particolarissimo percorso espositivo, i galleristi Gianni ed Enrica Attimonelli e la curatrice Rosaria Fabrizio si sono divertiti ad inoltrarsi in questi affascinanti meandri. L’idea della mostra è di cercare le porte della fantasia, che una volta scovata, spalanca il suo sguardo su mondi infiniti, giardini immensi. Superato il varco, ci permette di fluttuare senza forza di gravità al suo interno, liberi di correre avanti o indietro, vagare, passeggiare o sostare in territori più disparati, sperimentando la conoscenza di personaggi folli, animali bislacchi, facendo vivere situazioni insospettate. La fantasia cattura i sogni, ruba dall’inconscio più profondo, permette visioni, donando ad ogni cosa che incontra sul cammino vesti sempre differenti. Sa sospendere tutte le leggi naturali e fa accadere ogni volta qualcosa di inaspettato, nuovo, incredibile, che sarà per noi Meraviglia.
Sono 11 i protagonisti della mostra Sulle tracce della fantasia. L'arte della Meraviglia, 9 italiani e 2 russi. Tra i più rappresentativi dell’Arte Fantastica a livello internazionale, coinvolti in questa esplorazione, gli artisti hanno dato vita ad opere sublimi, che formano una sorta di Wunderkammer, una “Camera delle Meraviglie”, dove ogni opera conduce in un mondo immaginario sorprendete e fa intraprendere un viaggio tra il reale e l’irreale, la veglia e il sogno, il visibile e l’invisibile.
Guardare uno dei quadri di Enrico Benaglia riporta all’innocenza dell’infanzia, quando per divertirsi bastavano dei fogli di quaderno ritagliati, pronti a creare personaggi sempre nuovi e inventarsi piacevoli scene fantastiche.
Un mondo delicato ed onirico ci mostra invece Claudio Cargiolli. Le sue opere hanno la stessa leggerezza dei sogni. Quelli belli diventano rifugio e luogo di carezze antiche, mentre l'animo si placa rasserenato. Nelle opere metafisiche di Gian Paolo Dulbecco gli oggetti reali assumono nuovi significati e simbologie. I suoi dipinti sembrano come sospesi nel vuoto. Tante stanze delle meraviglie, dove ci si chiede se la meraviglia è nel luogo che ci si para dinanzi o piuttosto è celato dietro la porta. Punto di contatto tra il cielo e la terra sono le opere di Stefano Faravelli, il quale, viaggiando per il mondo semplicemente con una scatola di acquerelli e dei taccuini, annota, ritrae, osserva, studia, andando oltre la semplice apparenza delle cose.
Giochi maliziosi per il giovane artista russo Armen Gasparian che dipinge la donna, la femmina ammaliante, ma a sua volta ammaliata da figure maschili intriganti, spesso nel ruolo di mentore e suggeritore, ma anche tentatore.
Esplosioni di colori, felicità e intuizione sono le opere di Emanuele Luzzati, artista eclettico che aveva l’abilità di spaziare in campi differenti, dalla pittura al teatro, dalle illustrazioni alle favole, sempre con grande maestria e genio.
Una realtà surreale si ritrova nelle opere di Angelo Palazzini. Ogni volta egli pare stupirsi di ciò che produce la sua arte osservando la pura realtà, come s’incanta l’osservatore a ricondurre figure fantastiche ad oggetti, animali o personaggi del tutto reali.
Un tuffo nell’Odissea dei nostri tempi ci permette di fare Geppo Pesce, fortemente ancorato alla saggezza della tradizione, ma capace di avventurarsi nelle esplorazioni di mondi nuovi in campo artistico, accostando con successo l’arte visiva a quella sonora.
Visioni ed emozioni si riscontrano nell’opera di Antonio Possenti. I suoi innumerevoli personaggi indossano altrettante maschere, mettendo in scena un teatro nel teatro, dove alla fine, la rappresentazione immaginata non è che lo specchio di quella della vita. Più grotteschi ancora, come giullari di corte, sono i personaggi di Fabrizio Riccardi. Il suo estro pittorico, così vivo e brillante, porta in vita protagonisti eccentrici, assurdi, che indagano nell’intimo dell’animo umano. Dulcis in fundo, il viaggio si conclude, per poi ricominciare nuovamente, con Alexander Sigov, altro pittore russo, che si lascia cullare dalle suggestioni della mitologia classicheggiante per rivisitarle in un trionfo di colori dal gusto romantico.
La mostra è accompagnata da un catalogo molto particolare. Un testo introduce le opere di questi fantastici artisti, i quali oltre che con le opere hanno partecipato a questa mostra con piccoli scritti sulla fantasia. Un racconto immaginario permetterà un viaggio imprevedibile all’interno delle opere. Testo introduttivo e racconto fantastico sono stati scritti dalla curatrice della mostra Rosaria Fabrizio.
www.lagalleriachevorrei.it
http://www.youtube.com/watch?v=XgjHRMnyswo
giovedì 7 aprile 2011
Collettiva di Primavera Galleria 6° Senso Art Gallery
6° Senso Art Gallery è lieta di invitarvi giovedì 14 Aprile 2011
all’inaugurazione della mostra collettiva dei maestri Antonio Tamburro,
Marco Tamburro, Giorgio Celiberti, Raffaello Ossola, Irene Petrafesa,
Francoise Nielly, Manovella, Nag Arnoldi, Vanni Saltarelli, Alberto
Sughi, Ennio Calabria, Mario Schifano. Gli artisti, già trattati dalla
galleria in mostre precedenti, appartengono a stili pittorici molto diversi. Il
percorso espositivo sarà quindi estremamente vario.
Le tele di Antonio Tamburro si caratterizzano per le ampie campiture di
colore, energiche e dirompenti. Nelle opere più recenti emerge il tema della
città metropolitane, del caos, della musica e di tutto ciò che è
contemporaneo. Un ruolo fondamentale viene rivestito dalle figure
femminile sempre raffigurate con estrema sensualità.
Il segno e il movimento sono protagonisti della pittura di Marco Tamburro.
Egli rappresenta le metropoli-macchina, i cartelloni pubblicitari, le strade
affollate e le figure anonime, quasi nevrotiche. Questi sono tutti gli
elementi del caotico mondo contemporaneo che lui “denuncia” e da cui si
discosta. Le tele sono dipinte con segni larghi, incisivi ed energici, con una
caratteristica bicromia (bianco e nero) che viene a volte spezzata
dall’emergere del colore rosso.
Quella di Giorgio Celiberti è una pittura per segni e testimonianze. Le sue
opere vogliono raccontare storie drammatiche, di reclusione e di supplizio,
quelle dei lager di Terezin e Aschwitz che visitò personalmente: possiamo
definire le sue tele delle “finestre dell’anima”. L’artista si occupa anche di
scultura. Inizialmente realizza opere in bronzo, pietra e ceramica dedicate
ai temi monumentali dei cavalli, dei cavalieri, e della fauna; poi, in affinità
con le tematiche “archeologiche” della pittura, nascono le Schegge, le
Stele, i Bassorilievi.
I vividi colori acrilici sono invece i protagonisti delle tele di Raffaello
Ossola: cieli arancioni, rossi, verdi appartenenti a scenari surreali, a spazi
senza confini. I suoi sono panorami arcani, riconducibili ad uno spazio
onirico, dove tutto può non essere ciò che sembra. Le finestre e le porte
sono delle presenze ricorrenti nelle sue opere, così come gli alberi e le
montagne all’orizzonte che ci riportano per qualche istante nel mondo
reale. Velature di colore delicate e “graffi” del segno sono le caratteristiche
delle tele astratte di Irene Petrafesa, nelle quali intende evocare l’anima
della realtà, la dimensione più oscura della vita, e la magia delle cose, con
una tecnica pittorica che contraddice la realtà della prospettiva e della
forma. L’artista vuole trasmettere a chi osserva le sue opere il senso di
solitudine e di caducità dell’uomo, il senso di speranza ed il desiderio di
purezza. La pittura di Francoise Nielly è molto espressiva, mostra una
forza brutale e un’energia vitale affascinante. Utilizza il coltello per scolpire
le sue immagini, rendendole così incisive e taglienti, carnali e sensuali.
Dipinge enormi ritratti di donne e uomini dagli zigomi alti e dalle labbra
carnose, con una bellezza quasi esotica. I suoi colori “fluo” sono “liberi”,
esuberanti, sorprendenti, abbaglianti, a volte anche esplosivi.
Una pittura quasi vera, quasi un sogno è invece quella di Manovella. Egli
ha creato con originalità un proprio linguaggio artistico, nel quale sono
presenti due dimensioni, quella del sogno e quella della realtà, che
apparentemente sono distanti tra loro. E’ proprio in queste due dimensioni
che l’artista dice di riuscire a spogliare se stesso e a cogliere le cose vere.
Nag Arnoldi esprime pienamente se stesso e la sua drammaticità nella
scultura che si caratterizza per i contrasti delle forme: dalla libera
espansione all’improvvisa contrazione, dalla levigatezza dei piani alle
asprezze materiche. I suoi sono soggetti ricorrenti: il mondo del circo
(maschere, arlecchini, acrobati, clowns), l’uomo e la sua storia (guerrieri,
armigeri, astati, cavalli, cavalieri, vita e morte) e il sacro nella
configurazione sia religiosa che arcana.
Lo spazio di Vanni Saltarelli è estremamente dinamico tra l’astratto e il
figurativo, con rappresentazioni che sembrano avviluppate da un vortice
di forze. Il corpo, fatto di rotondità femminili, domina sempre la scena.
Nella sua pittura si coglie il sentimento disperato di precarietà, l’effimera
consistenza delle percezioni e la fragilità della dimensione umana.
Alberto Sughi è il protagonista di una particolare area pittorica figurativa,
quella del realismo esistenziale. L’artista dipinge, con obbiettività e con
punte di espressionismo formale, opere ispirate alla vita metropolitana.
Quasi come una sequenza cinematografica, la sua ricerca procede per cicli
tematici: le “pitture verdi”, la “cena”, “immaginazione e memoria della
famiglia”, “la sera o della riflessione”, “notturno”.
La pittura di Ennio Calabria è pervasa dal tema dell’alta velocità degli
scambi sociali dei nostri tempi e dal continuo metamorfismo dell’essere,
che fa quindi emergere un’immagine antropomorfa, quasi”accidentale”,
che afferma e nel contempo nega se stessa. In un contesto in cui luce e
ombra si contrastano, la materia si trasforma, ed è proprio in questo
“habitat” che l’uomo e la donna si confrontano con l’universo e con gli
elementi naturali.
Molti dei lavori di Mario Schifano sono vicini alla cultura pop, e sono dei
monocromi, dove uno o due colori sono applicati su carta da imballaggio
in seguito incollata sulla tela. L’artista realizza delle serie dedicate ai
marchi pubblicitari (Coca Cola, Esso), alle biciclette, ai fiori (omaggi a
Andy Warhol) e alla natura. Studia con passione le tecniche pittoriche e fu
tra i primi ad elaborare immagini dal computer e a riportarle su tela.
Orari Mostra
dal Lunedì al Sabato 11.00 - 19.00
Domenica su appuntamento
6° Senso Art Gallery
Via dei Maroniti, 13 (Largo del Tritone)
00187 Roma
tel-fax 06/69921131
info@sestosensoartgallery.com
www.sestosensoartgallery.com
all’inaugurazione della mostra collettiva dei maestri Antonio Tamburro,
Marco Tamburro, Giorgio Celiberti, Raffaello Ossola, Irene Petrafesa,
Francoise Nielly, Manovella, Nag Arnoldi, Vanni Saltarelli, Alberto
Sughi, Ennio Calabria, Mario Schifano. Gli artisti, già trattati dalla
galleria in mostre precedenti, appartengono a stili pittorici molto diversi. Il
percorso espositivo sarà quindi estremamente vario.
Le tele di Antonio Tamburro si caratterizzano per le ampie campiture di
colore, energiche e dirompenti. Nelle opere più recenti emerge il tema della
città metropolitane, del caos, della musica e di tutto ciò che è
contemporaneo. Un ruolo fondamentale viene rivestito dalle figure
femminile sempre raffigurate con estrema sensualità.
Il segno e il movimento sono protagonisti della pittura di Marco Tamburro.
Egli rappresenta le metropoli-macchina, i cartelloni pubblicitari, le strade
affollate e le figure anonime, quasi nevrotiche. Questi sono tutti gli
elementi del caotico mondo contemporaneo che lui “denuncia” e da cui si
discosta. Le tele sono dipinte con segni larghi, incisivi ed energici, con una
caratteristica bicromia (bianco e nero) che viene a volte spezzata
dall’emergere del colore rosso.
Quella di Giorgio Celiberti è una pittura per segni e testimonianze. Le sue
opere vogliono raccontare storie drammatiche, di reclusione e di supplizio,
quelle dei lager di Terezin e Aschwitz che visitò personalmente: possiamo
definire le sue tele delle “finestre dell’anima”. L’artista si occupa anche di
scultura. Inizialmente realizza opere in bronzo, pietra e ceramica dedicate
ai temi monumentali dei cavalli, dei cavalieri, e della fauna; poi, in affinità
con le tematiche “archeologiche” della pittura, nascono le Schegge, le
Stele, i Bassorilievi.
I vividi colori acrilici sono invece i protagonisti delle tele di Raffaello
Ossola: cieli arancioni, rossi, verdi appartenenti a scenari surreali, a spazi
senza confini. I suoi sono panorami arcani, riconducibili ad uno spazio
onirico, dove tutto può non essere ciò che sembra. Le finestre e le porte
sono delle presenze ricorrenti nelle sue opere, così come gli alberi e le
montagne all’orizzonte che ci riportano per qualche istante nel mondo
reale. Velature di colore delicate e “graffi” del segno sono le caratteristiche
delle tele astratte di Irene Petrafesa, nelle quali intende evocare l’anima
della realtà, la dimensione più oscura della vita, e la magia delle cose, con
una tecnica pittorica che contraddice la realtà della prospettiva e della
forma. L’artista vuole trasmettere a chi osserva le sue opere il senso di
solitudine e di caducità dell’uomo, il senso di speranza ed il desiderio di
purezza. La pittura di Francoise Nielly è molto espressiva, mostra una
forza brutale e un’energia vitale affascinante. Utilizza il coltello per scolpire
le sue immagini, rendendole così incisive e taglienti, carnali e sensuali.
Dipinge enormi ritratti di donne e uomini dagli zigomi alti e dalle labbra
carnose, con una bellezza quasi esotica. I suoi colori “fluo” sono “liberi”,
esuberanti, sorprendenti, abbaglianti, a volte anche esplosivi.
Una pittura quasi vera, quasi un sogno è invece quella di Manovella. Egli
ha creato con originalità un proprio linguaggio artistico, nel quale sono
presenti due dimensioni, quella del sogno e quella della realtà, che
apparentemente sono distanti tra loro. E’ proprio in queste due dimensioni
che l’artista dice di riuscire a spogliare se stesso e a cogliere le cose vere.
Nag Arnoldi esprime pienamente se stesso e la sua drammaticità nella
scultura che si caratterizza per i contrasti delle forme: dalla libera
espansione all’improvvisa contrazione, dalla levigatezza dei piani alle
asprezze materiche. I suoi sono soggetti ricorrenti: il mondo del circo
(maschere, arlecchini, acrobati, clowns), l’uomo e la sua storia (guerrieri,
armigeri, astati, cavalli, cavalieri, vita e morte) e il sacro nella
configurazione sia religiosa che arcana.
Lo spazio di Vanni Saltarelli è estremamente dinamico tra l’astratto e il
figurativo, con rappresentazioni che sembrano avviluppate da un vortice
di forze. Il corpo, fatto di rotondità femminili, domina sempre la scena.
Nella sua pittura si coglie il sentimento disperato di precarietà, l’effimera
consistenza delle percezioni e la fragilità della dimensione umana.
Alberto Sughi è il protagonista di una particolare area pittorica figurativa,
quella del realismo esistenziale. L’artista dipinge, con obbiettività e con
punte di espressionismo formale, opere ispirate alla vita metropolitana.
Quasi come una sequenza cinematografica, la sua ricerca procede per cicli
tematici: le “pitture verdi”, la “cena”, “immaginazione e memoria della
famiglia”, “la sera o della riflessione”, “notturno”.
La pittura di Ennio Calabria è pervasa dal tema dell’alta velocità degli
scambi sociali dei nostri tempi e dal continuo metamorfismo dell’essere,
che fa quindi emergere un’immagine antropomorfa, quasi”accidentale”,
che afferma e nel contempo nega se stessa. In un contesto in cui luce e
ombra si contrastano, la materia si trasforma, ed è proprio in questo
“habitat” che l’uomo e la donna si confrontano con l’universo e con gli
elementi naturali.
Molti dei lavori di Mario Schifano sono vicini alla cultura pop, e sono dei
monocromi, dove uno o due colori sono applicati su carta da imballaggio
in seguito incollata sulla tela. L’artista realizza delle serie dedicate ai
marchi pubblicitari (Coca Cola, Esso), alle biciclette, ai fiori (omaggi a
Andy Warhol) e alla natura. Studia con passione le tecniche pittoriche e fu
tra i primi ad elaborare immagini dal computer e a riportarle su tela.
Orari Mostra
dal Lunedì al Sabato 11.00 - 19.00
Domenica su appuntamento
6° Senso Art Gallery
Via dei Maroniti, 13 (Largo del Tritone)
00187 Roma
tel-fax 06/69921131
info@sestosensoartgallery.com
www.sestosensoartgallery.com
ERNESTINE REPSCH, Light inside
Mostra personale di Ernestine Repsch
“Light inside” a cura di
Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli
Inaugurazione: lunedì 18 aprile 2011 ore 18.30
Sede: Galleria Tondinelli- Complesso Monumentale di San Carlino
alle Quattro Fontane - Indirizzo: Via Quattro Fontane, 128/a - 00184 Roma
Tel. 0039 064744300 www.galleriatondinelli.it E-mail: info@galleriatondinelli.it
Durata: 18 aprile- 6 maggio 2011
Organizzazione e ufficio stampa: Galleria Tondinelli Tel. 0039 064744300
Orario: dal lunedì al venerdì 10.30-12.00 e 16.00-19.00. Sabato su appuntamento
Dal 18 aprile al 6 maggio 2011 avrà luogo presso la Galleria Tondinelli, la mostra personale dell’artista tedesca Ernestine Repsch a cura di Costanzo Costantini e Floriana Tondinelli.
La mostra vedrà esposte per la prima volta a Roma circa 20 opere, dipinti, sculture, un’installazione, dell’artista tedesca operante a Schlangenbad vicino a Wiesbaden.
Ernestine Repsch ha studiato presso la rinomata Hochschule für Gestalten in Offenbach. Per molti anni ha insegnato disegno presso la Hochschule Rhein-Main in Wiesbaden.
Ernestine Repsch ha intitolato la sua ultima serie di opere figurative "Transkopeon" o "Vistas trasparente". In questa serie di lavori presenti in mostra, espone tre diversi tipi di immagini con un uso creativo dei materiali: il formato prevalentemente di grandi dimensioni "Body Gestures", il piccolo formato della serie "Priyanka" e gli oggetti fatti di film trasparenti all'interno di una cornice di legno. Transkopeon significa "Trasparenza". Lo spettatore può anche scoprire che "i differenti livelli, gli sfondi, l'ambiguità, la sospensione" possono descrivere le sue reazioni alle opere.
Questi effetti sono creati dall'artista attraverso una combinazione insolita di, lamine di materiali e tulle, e nella serie "Priyanka" - attraverso le aree di colore con vernice e catrame. L'uso del foglio come supporto e anche l'uso di vernice e catrame consente una creazione dinamica, spontanea ed espressiva della linea. Al di là del contorno della figura si apre un mondo libero e trasparente, l'osservatore è invitato a compilare i dati usando la sua immaginazione.
La serie "Body Gestures" mostra figure aggraziate e vigorose, a volte a riposo e, a volte in posizioni dinamiche, la trasparenza della forma e del colore, la stratificazione dei materiali da un effetto tridimensionale, che stimola e attiva l'occhio di chi guarda. La serie "Priyanka" è costituita da fogli di piccole dimensioni, sono come delle scene dipinte. I motivi sono immagini istantanee di una ballerina in uno spettacolo di Danza Moderna. Con le sculture "Foil Objects" le forme appaiono attraverso strisce e strati di tulle. Queste opere sembrano scenografie in miniatura, c'è una tensione affascinante tra l'aspirazione alla trasparenza e la struttura formale del telaio.
Per finire L’installazione “In Abeyance” che significa in sospeso vede due Angeli in volo leggiadri e trasparenti pervasi da una luce, “Light inside” la luce dentro che da il titolo alla mostra.
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