giovedì 7 aprile 2011

Collettiva di Primavera Galleria 6° Senso Art Gallery

6° Senso Art Gallery è lieta di invitarvi giovedì 14 Aprile 2011
all’inaugurazione della mostra collettiva dei maestri Antonio Tamburro,
Marco Tamburro, Giorgio Celiberti, Raffaello Ossola, Irene Petrafesa,
Francoise Nielly, Manovella, Nag Arnoldi, Vanni Saltarelli, Alberto
Sughi, Ennio Calabria, Mario Schifano. Gli artisti, già trattati dalla
galleria in mostre precedenti, appartengono a stili pittorici molto diversi. Il
percorso espositivo sarà quindi estremamente vario.
Le tele di Antonio Tamburro si caratterizzano per le ampie campiture di
colore, energiche e dirompenti. Nelle opere più recenti emerge il tema della
città metropolitane, del caos, della musica e di tutto ciò che è
contemporaneo. Un ruolo fondamentale viene rivestito dalle figure
femminile sempre raffigurate con estrema sensualità.
Il segno e il movimento sono protagonisti della pittura di Marco Tamburro.
Egli rappresenta le metropoli-macchina, i cartelloni pubblicitari, le strade
affollate e le figure anonime, quasi nevrotiche. Questi sono tutti gli
elementi del caotico mondo contemporaneo che lui “denuncia” e da cui si
discosta. Le tele sono dipinte con segni larghi, incisivi ed energici, con una
caratteristica bicromia (bianco e nero) che viene a volte spezzata
dall’emergere del colore rosso.
Quella di Giorgio Celiberti è una pittura per segni e testimonianze. Le sue
opere vogliono raccontare storie drammatiche, di reclusione e di supplizio,
quelle dei lager di Terezin e Aschwitz che visitò personalmente: possiamo
definire le sue tele delle “finestre dell’anima”. L’artista si occupa anche di
scultura. Inizialmente realizza opere in bronzo, pietra e ceramica dedicate
ai temi monumentali dei cavalli, dei cavalieri, e della fauna; poi, in affinità
con le tematiche “archeologiche” della pittura, nascono le Schegge, le
Stele, i Bassorilievi.
I vividi colori acrilici sono invece i protagonisti delle tele di Raffaello
Ossola: cieli arancioni, rossi, verdi appartenenti a scenari surreali, a spazi
senza confini. I suoi sono panorami arcani, riconducibili ad uno spazio


onirico, dove tutto può non essere ciò che sembra. Le finestre e le porte
sono delle presenze ricorrenti nelle sue opere, così come gli alberi e le
montagne all’orizzonte che ci riportano per qualche istante nel mondo
reale. Velature di colore delicate e “graffi” del segno sono le caratteristiche
delle tele astratte di Irene Petrafesa, nelle quali intende evocare l’anima
della realtà, la dimensione più oscura della vita, e la magia delle cose, con
una tecnica pittorica che contraddice la realtà della prospettiva e della
forma. L’artista vuole trasmettere a chi osserva le sue opere il senso di
solitudine e di caducità dell’uomo, il senso di speranza ed il desiderio di
purezza. La pittura di Francoise Nielly è molto espressiva, mostra una
forza brutale e un’energia vitale affascinante. Utilizza il coltello per scolpire
le sue immagini, rendendole così incisive e taglienti, carnali e sensuali.
Dipinge enormi ritratti di donne e uomini dagli zigomi alti e dalle labbra
carnose, con una bellezza quasi esotica. I suoi colori “fluo” sono “liberi”,
esuberanti, sorprendenti, abbaglianti, a volte anche esplosivi.

Una pittura quasi vera, quasi un sogno è invece quella di Manovella. Egli
ha creato con originalità un proprio linguaggio artistico, nel quale sono
presenti due dimensioni, quella del sogno e quella della realtà, che
apparentemente sono distanti tra loro. E’ proprio in queste due dimensioni
che l’artista dice di riuscire a spogliare se stesso e a cogliere le cose vere.
Nag Arnoldi esprime pienamente se stesso e la sua drammaticità nella
scultura che si caratterizza per i contrasti delle forme: dalla libera
espansione all’improvvisa contrazione, dalla levigatezza dei piani alle
asprezze materiche. I suoi sono soggetti ricorrenti: il mondo del circo
(maschere, arlecchini, acrobati, clowns), l’uomo e la sua storia (guerrieri,
armigeri, astati, cavalli, cavalieri, vita e morte) e il sacro nella
configurazione sia religiosa che arcana.
Lo spazio di Vanni Saltarelli è estremamente dinamico tra l’astratto e il
figurativo, con rappresentazioni che sembrano avviluppate da un vortice
di forze. Il corpo, fatto di rotondità femminili, domina sempre la scena.


Nella sua pittura si coglie il sentimento disperato di precarietà, l’effimera
consistenza delle percezioni e la fragilità della dimensione umana.
Alberto Sughi è il protagonista di una particolare area pittorica figurativa,
quella del realismo esistenziale. L’artista dipinge, con obbiettività e con
punte di espressionismo formale, opere ispirate alla vita metropolitana.
Quasi come una sequenza cinematografica, la sua ricerca procede per cicli
tematici: le “pitture verdi”, la “cena”, “immaginazione e memoria della
famiglia”, “la sera o della riflessione”, “notturno”.
La pittura di Ennio Calabria è pervasa dal tema dell’alta velocità degli
scambi sociali dei nostri tempi e dal continuo metamorfismo dell’essere,
che fa quindi emergere un’immagine antropomorfa, quasi”accidentale”,
che afferma e nel contempo nega se stessa. In un contesto in cui luce e
ombra si contrastano, la materia si trasforma, ed è proprio in questo
“habitat” che l’uomo e la donna si confrontano con l’universo e con gli
elementi naturali.
Molti dei lavori di Mario Schifano sono vicini alla cultura pop, e sono dei
monocromi, dove uno o due colori sono applicati su carta da imballaggio
in seguito incollata sulla tela. L’artista realizza delle serie dedicate ai
marchi pubblicitari (Coca Cola, Esso), alle biciclette, ai fiori (omaggi a
Andy Warhol) e alla natura. Studia con passione le tecniche pittoriche e fu
tra i primi ad elaborare immagini dal computer e a riportarle su tela.

Orari Mostra

dal Lunedì al Sabato 11.00 - 19.00
Domenica su appuntamento

6° Senso Art Gallery

Via dei Maroniti, 13 (Largo del Tritone)
00187 Roma
tel-fax 06/69921131

info@sestosensoartgallery.com
www.sestosensoartgallery.com

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