venerdì 22 febbraio 2013

Critica sulle opere di T. Di Bartolomeo a cura della Prof.ssa Livia Compagnoni


A Tiziana e “alla natura silente”

 

La passione di Tiziana Di Bartolomeo per la natura è sicuramente fonte di soddisfazione estetica, ma di questo non si accontenta e spinta da  emozioni interiori nel tentativo di approfondire la propria ricerca artistica, sposta il punto visuale dall'esterno all'interno, in una continuità di relazione che permette alla propria emotività di agire sulla tela creando interessanti brani pittorici. Questa spontanea sensibilità si traduce in  una gamma cromatica sobria ed essenziale, a tratti vivace, che, se pur non perde mai di vista l'oggetto, esprimendolo con tessiture cromatiche attente alla viratile mutevolezza dei toni, se ne distacca per assecondare le proprie esigenze concettuali.

Il percorso del suo lavoro origina così un perpetuo dialogo che tra immagine ed emozione e tra volontà ed istinto produce un fare artistico che non è esclusivamente pittura dal vero ma che diviene attraverso di essa l'evocazione e la registrazione di atmosfere intime in bilico tra la realtà e la poesia.

Il tono generale dei suoi dipinti ha luminosità ora sospese, come di soste nel raccoglimento, ora intense con accensioni squillanti, sempre percorse dalla volontà di distillare la bellezza dell'esistenza, pervasa da un sottile afflato di sensualità. Flora, figure e oggetti sulle  tele sono come diverse  realtà che sembrano possedere più anime che vivono profondamente i vari sentimenti.

La natura è l'orologio del tempo che passa,  la pittrice ne diventa  testimone, e, ne rappresenta la materia  trasformata.

Natura, memoria , una serie di opere che hanno come obiettivo quello di portare l'osservatore a riflettere sul precario equilibrio ambientale; frutti e paesaggi come principali cicli che vogliono rappresentare la forza e l'energia di una natura ancora in grado di proiettarsi con decisione verso la luce.

L’atto riflessivo di Tiziana Di Bartolomeo, si fa più intenso quando si sofferma ad osservare spazi di ordinaria quotidianità, quando si sofferma a descrivere e registrare le impronte dimenticate di ogni minima presenza vitale; nascono così opere leggere, sospese,  contemporanee dove ogni elemento  vegetale e non, diventa ricordo e memoria, traccia di vissuto, fossile moderno da inventariare.

C'è, in questo gesto efficacie  e di alto significato umanistico, la volontà di elevare ad opera tutto ciò che l'uomo non vede e non sente, che trascura e dimentica. Un messaggio forte che Tiziana Di Bartolomeo richiama con insistenza, anche come anelito alla vita, come forma di pacifica resistenza del mondo vegetale alla incuria umana e alla forza inarrestabile del progresso.

C'è tensione nelle opere di  Tiziana Di Bartolomeo e una ricerca di libertà che spesso si tinge di delicato e gentile spirito romantico e di sentito senso poetico.

 

Roma 22 Febbraio 2013                          
                      Prof.ssa Livia Compagnoni

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